Gesù libera dallo “spirito muto”

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Dalla traccia di meditazione dell’assistente diocesano don Giampaolo Tomasi alla IV Giornata di spiritualità Ac all’oratorio di Lizzana – sabato 16.03.2024

Gesù libera dallo “spirito muto” (Marco 9,14-29)

PREGHIERA INIZIALE
Preghiera del vescovo Bruno Forte
Credo in te, Signore Gesù Cristo,
Figlio eternamente amato,
mandato nel mondo
per riconciliare i peccatori col Padre.

Tu sei la pura accoglienza dell’amore,
tu che ami nella gratitudine infinita,
e ci insegni che anche il ricevere è divino,
e il lasciarci amare
non meno divino che l’amare.

Tu sei la parola eterna uscita dal silenzio,
nel dialogo senza fine dell’amore,
l’amato che tutto riceve e tutto dona.

I giorni della tua carne,
totalmente vissuti nell’obbedienza al Padre,
il silenzio di Nazaret, la primavera di Galilea,
il viaggio a Gerusalemme, la storia della passione, 
la vita nuova della Pasqua di Risurrezione,
ci contagiano il grazie dell’amore, 
e fanno di noi, nella sequela di te,
coloro che hanno creduto all’amore,
e vivono nell’attesa della tua venuta.

Credo in te, unico Dio d’amore,
eterno amante, eterno amato,
eterna unità e libertà dell’amore.
In te vivo e riposo, donandoti il mio cuore,
e chiedendoti di nascondermi in te
e di abitare in me. AMEN


Preghiamo
Il tuo aiuto, Padre misericordioso,
ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito,
perché possiamo conoscere
ciò che è conforme alla tua volontà
e attuarlo nelle parole e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
IL VANGELO DI RIFERIMENTO

dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,14-29)
In quel tempo, Gesù sceso dal monte e giunto presso i discepoli, vide attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
Ed egli li interrogò: “Di che cosa discutete con loro?”.
E dalla folla uno gli rispose: “Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti”.
Egli allora disse loro: “O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me”. E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando.
Gesù interrogò il padre: “Da quanto tempo gli accade questo?”. Ed egli rispose: “Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci”. Gesù gli disse: “Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede”. Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: “Credo; aiuta la mia incredulità!”.
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: “Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più”. Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: “È morto”. Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: “Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?”. Ed egli disse loro: “Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera”.

LA RIFLESSIONE
Leggi e scarica il testo integrale della riflessione

Il brano che oggi meditiamo si trova nel testo che presenta Gesù con i discepoli più vicini a cui annuncia la sua passione per tre volte e i discepoli non comprendono, ma Gesù presenta le condizioni per essere suoi discepoli.

• Il vangelo di oggi informa che i discepoli di Gesù non furono capaci di scacciare lo “spirito muto” dal corpo di un ragazzo. Il potere del male fu più grande della loro capacità.

Anche oggi, ci sono molti mali che superano la nostra capacità di affrontarli: violenza, droga, guerra, malattie, mancanza di impiego, terrorismo, ecc. Ci impegniamo molto nella vita sociale e personale, ma sembra che invece di migliorare, il mondo peggiori. A che scopo lottare? Con questa domanda in testa, leggiamo e meditiamo il vangelo scelto.

• Marco 9,14-22: La situazione della gente: disperazione senza soluzione. Scendendo dalla montagna della Trasfigurazione, Gesù incontra molte persone attorno ai discepoli.
Un padre era disperato poiché uno “spirito muto” si era impossessato di suo figlio. Con molti dettagli, Marco descrive la situazione del ragazzo posseduto, l’angoscia del padre, l’incapacità dei discepoli e la reazione di Gesù.

Colpiscono in particolare due cose: da un lato, la confusione e l’impotenza della gente e dei discepoli dinanzi al fenomeno della possessione, e dall’altro, il potere della fede in Gesù davanti al quale il demonio perde tutta la sua influenza.
La frase del padre esprime la situazione ben reale della gente: (a) è incredula, (b) non è in condizioni di risolvere i problemi, ma (c) ha tanta buona volontà.

• Marco 9,23-27: La risposta di Gesù: il cammino di fede. Il padre aveva detto: “Se puoi fare qualcosa,….!” 
Gesù fa una domanda umanissima: è come un medico che sta facendo l’anamnesi del paziente, cerca di capire la situazione per intervenire. Il padre risponde e alla replica di Gesù, dichiara: Credo, Signore! Ma aiutami nella mia incredulità! Una delle preghiere più belle. La risposta del padre occupa il posto centrale dell’episodio: crede o non crede? Tutte e due. Crede e si fida di Gesù però sente di mancare di fede, avverte la necessità di essere aiutato nella sua debole fede.

La situazione del padre è anche quella dei discepoli … è la nostra! Indica come deve essere l’atteggiamento del discepolo, che malgrado i suoi limiti e dubbi, deve essere fedele, aver fiducia. 

• Marco 9,28-29. Approfondimento con i discepoli. In casa, i discepoli vogliono sapere perché non erano stati capaci di scacciare il demonio. Gesù risponde con una catechesi: questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera!

Fede e preghiera vanno insieme. Non esiste l’una senza l’altra. 

ATTUALIZZAZIONE

A) Oggi, tra di noi il potere del male quali nomi ha? Basta consultare il dizionario e cercare la parola Diavolo o Demonio. Anche oggi, molta gente disonesta si arricchisce, sfruttando la paura che la gente ha del demonio. Orbene, uno degli obiettivi della Buona Novella di Gesù è, precisamente, aiutare la gente a liberarsi da questa paura. Nella lettera ai Romani, l’apostolo Paolo enumera tutte le possibili potenze o demoni che potrebbero minacciarci e riassume tutto in questo modo: “Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore!” (Rom 8,38-39) Nulla di tutto questo! E le prime parole di Gesù dopo la risurrezione sono: “Non abbiate paura! Gioite! Non abbiate paura! La pace sia con voi!” (Mc 16,6; Mt 28,9.10; Lc 24,36; Gv 20,21).

B) Il vero senso della preghiera. La preghiera è relazione con Dio, è comunione di vita con il Signore. Per poter scacciare il demonio e la paura che provoca, è necessario essere in intima comunione con Gesù Cristo. Pregare per credere: parlare a Dio e lasciare che Dio agisca nella nostra vita. Io prego non quando dico a Dio cosa deve fare per me, ma quando permetto a Dio di dire e agire in me.
Quando la preghiera è questo, allora diventa possibile tutto e non ho più paura. Allora tutto ciò che è buono e gradito a Dio accade: la liberazione dalle paure, il cambiamento del carattere in stile di vita cristiano, la correzione dei difetti, il superamento delle difficoltà, lo spegnimento dei rancori e delle inimicizie. Tutto è possibile superare per chi crede, per chi prega… e credere è fiducia, è lasciarsi andare nell’abbraccio del Padre

C) Il ragazzo che ha uno “spirito muto” assomiglia ai nostri adolescenti e giovani: sono in difficoltà a comunicare, a esprimere i loro sentimenti, le loro paure o fragilità. Lo “spirito muto” colpisce anche ai nostri giorni.
Gesù non va a cercare subito il ragazzo, ma dal padre e a lui chiede la responsabilità, a lui chiede di credere, di avere fiducia in Lui. A noi adulti questo episodio dice che Gesù ci interpella e forse ci sgrida, come ha fatto con i suoi discepoli. Perché?
Perché dimentichiamo che il più forte è il Signore Gesù e che solo entrando nella sua volontà otteniamo la vera libertà per noi e per i nostri giovani. E la volontà di Dio possiamo conoscerla solo con la preghiera, con un intimo dialogo con Colui da cui sappiamo di essere amati. Don Bosco diceva che le chiavi delle porte del cuore dei giovani le ha solo Dio.

Grazie Signore quando ci prendi per mano e ci sollevi da terra, come hai fatto con quel figlio. 
Grazie perché mi ammonisci e hai pazienza con la mia incredulità che però ti supplica sempre di credere. 
Grazie Gesù perché mi aiuti a relazionarmi con gli altri, come tu lo fai con me!

Per un confronto personale e in gruppo
a) Hai vissuto qualche volta un’esperienza di impotenza davanti al male o alla violenza? È stata un’esperienza solo tua o anche della comunità? Come l’hai vinta?
b) Qual è il tipo di potere del male che oggi si vince solo con molta preghiera?
c) Come è il rapporto intergenerazionale, tra anziani, maturi, giovani e ragazzi nella tua parrocchia?