1° Incontro di Quaresima Gruppo diocesano

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Data / Ora
Date(s) - giovedì 11/03/2021
20:30 - 21:30

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LA VICINANZA

Abbassarsi” – servire, avvicinarsi, far crescere (tappa 1 Sussidio ACI adulti “Da corpo a corpo”)

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PREGHIERA INIZIALE (pag 41 del sussidio)

La sera dell’ultima cena, Maestro,

hai lavato i piedi ai tuoi discepoli,

abbassandoti fino a terra come un servo

e ci hai insegnato che proprio da lì,

dalla polvere,

cominciava il tuo Regno.

Il Padre non ha forse fatto nascere

dalla polvere del suolo

il figlio suo più bello?

Tu ami gli umili, Signore,

coloro che come te sono capaci

di abbassarsi fino a terra

e baciare i piedi degli altri

per chiedere giustizia e perdono.

Signore, purifica il mio cuore

dal tarlo della gelosia,

dall’orgoglio e dall’ambizione,

dall’arroganza e dalle brame di dominio.

Concedimi la grazia, o Maestro buono,

di scegliere l’ultimo posto,

quello del servo,

quello scartato dal potere,

perché da lì si compiono le tue promesse d’amore

per gli ultimi e i poveri di spirito.

Dal Vangelo secondo Marco (10, 42-45) (pagina 47 del sussidio)

Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti»

COMMENTO (dal sussidio, pag 48-51):

In basso è la posizione del servo, di chi lava i piedi, di chi non alza gli occhi e si prende cura. Dal basso, dai piedi, si ha un punto di vista particolare, che permette di osservare bene tutto il corpo, di vederne i bisogni, di ascoltarne le urgenze.
La croce è un modo di governare, l’unico che funziona, perché chi domina e schiaccia gli altri non farà mai crescere la comunità come un corpo.
Tra voi non è così”, dice Gesù: nella Chiesa la responsabilità si esercita abbassandosi per favorire l’alzarsi, il crescere di tutti.

Fratelli tutti n. 115

In questi momenti, nei quali tutto sembra dissolversi e perdere consistenza, ci fa bene appellarci alla solidità che deriva dal saperci responsabili della fragilità degli altri cercando un destino comune. La solidarietà si esprime concretamente nel servizio, che può assumere forme molto diverse nel modo di farsi carico degli altri. Il servizio è «in gran parte, avere cura della fragilità. Servire significa avere cura di coloro che sono fragili nelle nostre famiglie, nella nostra società, nel nostro popolo». In questo impegno ognuno è capace di «mettere da parte le sue esigenze, aspettative, i suoi desideri di onnipotenza davanti allo sguardo concreto dei più fragili. […] Il servizio guarda sempre il volto del fratello, tocca la sua carne, sente la sua prossimità fino in alcuni casi a “soffrirla”, e cerca la promozione del fratello. Per tale ragione il servizio non è mai ideologico, dal momento che non serve idee, ma persone»

DOMANDE
– Cosa penso del Dio narrato da Gesù, un Dio debole e non onnipotente?
– Quali sono i luoghi in cui mi sento bene/accolto/accompagnato? Quando mi sono sentito respinto?
– Raccontiamo un esercizio di dialogo/impegno…

PREGHIERA FINALE Salmo 123 (pagina 59 del sussidio)

Preghiera per il popolo oppresso
Canto dei pellegrinaggi

A te alzo i miei occhi,

a te che siedi nei cieli.

Ecco, come gli occhi dei servi

guardano la mano dei loro padroni,

come gli occhi di una schiava

alla mano della sua padrona,

così gli occhi nostri al Signore nostro Dio,

finché abbia pietà di noi.

Pietà di noi, Signore, pietà di noi,

siamo già troppo sazi di disprezzo.

Troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,

del disprezzo dei superbi.