Voce e dintorni

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dalla rubrica “In questo tempo” curata dall’addetto stampa dell’Ac diocesana e pubblicata su Camminiamo Insieme aprile 2023

Il 16 aprile ve ne proponiamo ricorre la “Giornata Mondiale della Voce”, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della voce e mettere in guardia contro eventuali patologie vocali. Entriamo nel merito, pur con un linguaggio comprensibile per capire quali sono le patologie vocali. In pratica sono tutti i soggetti che hanno una disfonia, un disturbo anche lieve della voce, e coinvolge naturalmente tutti quelli che utilizzano la voce come strumento di lavoro quali insegnanti, avvocati, speaker radiotelevisivi, cantanti, operatori in call center, doppiatori e anche preti e suore! Ci sono poi categorie di persone che mettono a repentaglio la propria voce, come i fumatori o chi abusa di alcool.

Giornata mondiale della voce 2021

La Giornata Mondiale della Voce (World Voice Day), inaugurata nel 2016, è un appuntamento internazionale dedicato alla difesa dello “strumento musicale più bello di tutti”, secondo il compositore Richard Strauss: la voce. Una occasione per riflettere sulla possibilità di prendersi cura dei propri organi fonatori e prevenire eventuali disturbi in futuro. La voce è lo strumento per eccellenza della comunicazione, cruciale nelle relazioni umane, nell’espressione artistica e parte integrante di ogni cultura nel mondo. È importante tutelare questo prezioso strumento, migliorando la qualità dell’aria respirata, prevedendo patologie come il reflusso gastroesofageo (che causa l’infiammazione della nostra laringe) ed anche imparando ad usare la voce in modo appropriato, parlando con un ritmo corretto e una respirazione corretta.

«Come ogni anno il 16 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Voce, ricorrenza che si prefigge di incoraggiare le persone a prendersi cura del più importante strumento di comunicazione. E’ bello pensare che in tutto il mondo ci sia un tempo dedicato alla consapevolezza verso la prevenzione, la gestione e la riabilitazione di un bene così importante che spesso diamo per scontato ma del quale ci accorgiamo solo quando lo perdiamo.» (da www.givoc.it)

La diffusione della cultura della prevenzione è stata possibile grazie ad un’attività di comunicazione e informazione capillare che è stata diffusa dai mass media a partire dagli anni ‘90. La realizzazione di adeguate campagne in tema di prevenzione, sia in ambito del miglioramento degli stili di vita che in medicina nella prevenzione sul lavoro, hanno permesso un ottimo miglioramento della salute.

Ma se fino a questo momento abbiamo analizzato la voce come strumento di comunicazione fisico, pensiamo anche a quanto potere abbia una nostra dichiarazione a voce. Ovvero entriamo nel campo sociale, politico, religioso… Con una nostra espressione dichiariamo di giurare la verità in tribunale o quando dobbiamo fare un documento ci esprimiamo nel dare dati personali. La nostra libertà di espressione ci permette di dire attraverso la nostra voce in modo semplice cosa pensiamo e come vogliamo reagire di fronte ad un evento. Con orgoglio possiamo esprimere i nostri ideali, come nel 1789 lo fecero i francesi all’epoca della rivoluzione: “Libertà, uguaglianza e fraternità”, le tre parole urlate in piazza della Bastiglia il 14 luglio. Con le nostre parole esprimiamo la nostra fede nel Credo e cantiamo l’Inno di fede e il Gloria a Pasqua.

A volte la voce ci sembra una aspetto normale nel nostro corpo e invece quante volte durante l’influenza abbiamo cercato di esprimerci senza riuscirsi a causa di costanti colpi di tosse? Quante volte si dice “Diamo la nostra voce a chi non ha voce”, cercando in questo modo di rivendicare i diritti di chi non riesce a farsi “sentire”?

Afferma Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (21 maggio 2023):

Il Papa: comunicare col cuore in un tempo di contrapposizioni - Vatican News


«Dopo aver riflettuto, negli anni scorsi, sui verbi “andare e vedere” e “ascoltare” come condizione per una buona comunicazione, vorrei con questo Messaggio per la LVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali soffermarmi sul “parlare con il cuore”. È il cuore che ci ha mosso ad andare, vedere e ascoltare ed è il cuore che ci muove a una comunicazione aperta e accogliente. Dopo esserci allenati nell’ascolto, che richiede attesa e pazienza, nonché la rinuncia ad affermare in modo pregiudiziale il nostro punto di vista, possiamo entrare nella dinamica del dialogo e della condivisione, che è appunto quella del comunicare cordialmente. […] Comunicare cordialmente vuol dire che chi ci legge o ci ascolta viene portato a cogliere la nostra partecipazione alle gioie e alle paure, alle speranze e alle sofferenze delle donne e degli uomini del nostro tempo. Chi parla così vuole bene all’altro perché lo ha a cuore e ne custodisce la libertà, senza violarla.»

E quante voci vorrebbero farsi sentire ogni giorno in Trentino e in Italia, ma sono silenziate a causa di depressione maltrattamenti, abuso su minori?
Ricordiamo tutti quindi questa Giornata Mondiale della Voce, ma con l’impegno di ampliare la nostra visione presente e futura di voce, magari suggerendo questo modo di pensare “a voce alta” agli amici e ai vicini di casa.

Alessandro Cagol