Una porta di Speranza – traccia Quarantore 2024

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Guidati dalla Parola di Dio, vogliamo orientarci all’anno giubilare che sarà aperto da papa Francesco nel prossimo Natale. 
Allora sarà riaperta la Porta santa. 
Vorrei che oggi voi ed io chiediamo al Signore di aprirci una “Porta di speranza” 
(dall'introduzione alla traccia di preghiera di lode e adorazione eucaristica dell'Ac del Trentino 2024)

“Molte sono le porte chiuse che producono frustrazione e paralisi. Questa a sua volta produce disperazione; e la disperazione produce paura; e infine la paura produce violenza, irrazionalità, terrore e guerra. La porta che è il Signore, al contrario è sempre aperta e questo fa fiorire in noi fiducia, azione comune, pace, vita e speranza”. (dal testo preparato dall’assistente diocesano don Giampaolo Tomasi).

 

La traccia proposta per l’adorazione eucaristica per le Quarantore di quest’anno mette al centro l’anelito dell’uomo verso la pienezza di vita e la pace: in quanto cristiani, siamo uomini e donne di speranza, raccolti attorno a Gesù Buon Pastore, pellegrini di speranza.

Una speranza nella ragione e nel dialogo, nella riconciliazione e nel perdono, nel diritto e nella giustizia, nella prossimità e nella fraternità, nella pace e nella cooperazione, nella vita oltre la morte.

“Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza. Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani. Penso specialmente ai tanti profughi costretti ad abbandonare le loro terre. Le voci dei poveri siano ascoltate in questo tempo di preparazione al Giubileo che, secondo il comando biblico, restituisce a ciascuno l’accesso ai frutti della terra: «Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e all’ospite che si troverà presso di te; anche al tuo bestiame e agli animali che sono nella tua terra servirà di nutrimento quanto essa produrrà» (Lv 25,6-7).
Pertanto, la dimensione spirituale del Giubileo, che invita alla conversione, si coniughi con questi aspetti fondamentali del vivere sociale, per costituire  un’unità coerente. Sentendoci tutti pellegrini sulla terra in cui il Signore ci ha posto perché la coltiviamo e la custodiamo (cfr. Gen 2,15), non trascuriamo, lungo il cammino, di contemplare la bellezza del creato e di prenderci cura della nostra casa comune. Auspico che il prossimo Anno giubilare sia celebrato e vissuto anche con questa intenzione. In effetti, un numero sempre crescente di persone, tra cui molti giovani e giovanissimi, riconosce che la cura per il creato è espressione essenziale della fede in Dio e dell’obbedienza alla sua volontà.” (dalla lettera di papa Francesco che annuncia il nuovo Giubileo per l’anno 2025, 11 febbraio 2022)

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