Se vuoi sapere ciò che sei leggilo nella Lumen gentium. Come parli vedilo con Dei Verbum. Come preghi, te l’insegna Sacrosantum Concilium. Come interpretare i segni dei tempi, ne trovi la chiave in Gaudium et spes. (Mons. Loris Capovilla)
“Un tesoro da moltiplicare – Giovani e Concilio” a cura di Lisa Moni Bidin, Marco Sposito, Vito Picciadonna, Monica Del Vecchio e Nadia Matarazzo.
Le quattro costituzioni sinodali, sono riassunte, oltre che con la sintesi riportata all’inizio di pagina che solo chi ha vissuto da dentro quel momento o … un giovane abituato agli SMS o #twitter sa fare, anche in quattro capitoli di approfondimento. Il testo, infatti, riprende i temi fondanti delle costituzioni cercando di evidenziarne le novità introdotte dal Concilio. Una lettura del Concilio adatta a chi in quegli anni non c’era e ha ereditato una Chiesa rinnovata senza rendersi conto della rivoluzione che è avvenuta e, in alcuni casi, senza sapere in che direzione muoversi per approdare ai passi ancora da fare, quelli che lo stesso Concilio prospetta.
Il libro, che in tutto ‘pesa’ 98 pagine, prosegue con una retrospettiva storica. Il Concilio visto da chi c’era e una lettura di prospettiva tra Concilio e Azione Cattolica per evidenziare tutte quelle scelte di rinnovamento che sono state accolte dall’associazione già nel 1969, al rinnovo dello statuto sotto la guida di Vittorio Bachelet, per rispondere all’invito di rinnovamento che Paolo VI e il Concilio chiedevano.
Il capitolo finale invece riporta il discorso conclusivo del Concilio di Paolo VI, rivolto proprio ai giovani: un invito speciale e profondo. “[…] E’ a nome di questo Dio e del suo Figlio Gesù che noi vi esortiamo ad ampliare i vostri cuori secondo le dimensioni del mondo, e a mettere arditamente le vostre giovani energie al loro servizio. Lottate contro ogni egoismo. Rifiutate, di dar libero corso agli istinti della violenza e dell’odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate: generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale! […]” Un invito senza tempo e senza età. Un buon motivo per non rinunciare a raccogliere ancora, di nuovo, le occasioni di riscoperta e concretizzazione del tesoro che il Concilio ci ha lasciato.