Colgo l’occasione di una nuova uscita editoriale dell’Ed. AVE per invitare a sfogliare le tante pagine di libri a tema “famiglia” che la nostra biblioteca raccoglie.
Questo, in particolare, ultimo uscito, “Un futuro per la società italiana – La famiglia segno di speranza” curato da Franco Miano e Paolo Trionfini, ed. AVE, 10€, propone uno sguardo a 360 gradi sul tema, ricco, complesso, sfaccettato della famiglia. Si tratta della raccolta degli interventi che la Presidenza nazionale dell’Ac ha organizzato lo scorso anno nelle regioni conciliari, per preparare l’incontro Nazionale delle famiglie svoltosi a Milano nel giugno 2012. Il libro si compone di quattordici interventi, realizzati da persone di diversa cultura e formazione, tutti intenti a dipanare, secondo le diverse angolature, il tema della famiglia.
Ne esce un quadro complesso: dalla definizione di alcuni paletti teorici alla necessità di leggi che sostengano gli individui nel rispetto delle loro libere scelte di convivenza; dal recupero teologico del valore della famiglia, alle statistiche sociologiche di come si è evoluta. Dall’impatto della famiglia sulla città a come la società potrebbe valorizzare l’istituzione della famiglia. Una ampiezza di argomenti che forse avrebbero bisogno di qualche pagina in più per una maggiore chiarezza: d’altra parte si trattava dell’incipit di giornate di studio in cui, nei dibattiti successivi, anche le sfumature avrebbero trovato il tempo per essere riportate alla luce e chiarite.
Tra i molti, l’intervento di Giuseppe Savagnone, saggista ed editorialista mi ha offerto alcuni stimoli su cui riflettere: ne riporto uno. L’autore parla di logica del dono e logica di mercato e così prova a esplicitare il concetto declinandolo sulla famiglia. “Il genitore che dice al figlio ‘Questa casa non è un albergo’, intende dire: ‘Qui non siamo in un regime di mercato, in cui tu fai quello che vuoi, perché c’è uno scambio di cose; qui c’è una relazione tra persone, in cui tu sei coinvolto. Se tu vai in albergo, non hai bisogno di dire a che ora torni la sera, dove vai: perché paghi. Invece accogliendoti nella mia casa, ho creato un legame profondo con te. Perciò tu mi devi molto di più che ad un albergatore: non denaro, ma la tua attenzione e il tuo rispetto!’.” Ce l’hanno ripetuto all’infinito i nostri genitori, l’abbiamo ripetuto più volte ai nostri figli: sì, anche nel comprendere questo semplice messaggi sta la forza dell’essere famiglia!