Storia di Iqbal

La storia di Iqbal Masih è entrata nelle nostre case, nel nostro mondo occidentale alla fine degli anni ’90… aprendoci gli occhi su un mondo non povero perché povero ma impoverito, reso povero.

La sua storia è rimbalzata dal lontano Pakistan al nostro mondo senza grandi echi mediatici, ma è bastato per iniziare ad aprire brecce nelle nostre coscienze. All’inizio sotto accusa iniziarono ad essere i tappeti cuciti a mano dai tanti Iqbal del mondo, poi passammo ai palloni di cuoio usati dai nostri bambini e ragazzi nei campetti anche dell’oratorio, per arrivare ad ogni ambito lavorativo e produttivo. La storia ci ha insegnato e segnato, oggi facciamo attenzione a cosa acquistiamo, abbiamo imparato a riconoscere le etichette del Fair Trade e del Not labour Child e cerchiamo di tradurre in attenzioni al consumo e alla riduzione dello spreco. La storia di Iqbal viene spesso ripresa nelle scuole, dalla primaria alla secondaria, scuole che portano anche il suo nome; la stessa data della sua morte, 16 aprile, è divenuta giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile. Un piccolo ragazzo, rimasto piccolo per il peso del lavoro subito sin dall’infanzia, che ne aveva impedito una crescita armoniosa e sana; una piccola storia che è diventata grande per il coraggio con cui ha saputo denunciare e smuovere l’opinione pubblica mondiale. La storia di una famiglia, come tante altre famiglie che conoscono solo debiti e soprusi e non tutela e diritti, schiava di ignoranza e di paure, dove nella logica del dover subire, perché di casta inferiore, la fede cristiana diventa una via per trasmettere ai figli il valore della giustizia, della libertà e della solidarietà. Questi primi insegnamenti ricevuti in famiglia permetteranno ad Iqbal di lottare, di cercare la giustizia e la libertà per sé e per gli altri piccoli schiavi come lui. La vita terrena di Iqbal si spegne la mattina di Pasqua, domenica 16 aprile 1995, e si fa storia: storia di un mondo lontano dal nostro, quello del Pakistan e dei tanti Paesi dove i cristiani vengono perseguitati, un mondo che continua a testimoniare, nel martirio quotidiano come nel dono della vita stessa, l’autenticità della loro fede, come le storie di Shahbaz Bhatti e di Asia Bibi ci hanno insegnato.

La storia di Iqbal è raccontata in un libro, “Storia di Iqbal” di Francesco D’Adamo, è un film,“Iqbal”, con la regia di Cinzia Th Torrini (disponibile in DVD) ed è un cartone animato, “Iqbal, bambini senza paura” (disponibile anche su YouTube).