Si può fare! Percorsi di bene comune

Si può fare, si può fare, puoi prendere o lasciare si può crescere e cambiare, continuare a navigare.

Il banco libriSi, le parole di Branduardi potrebbero fare da colonna sonora a questo manuale per educatori con responsabilità di accompagnare i giovani all’incontro concreto tra fede e vita. La proposta è già nota per i formatori di vecchia data: sono molti, negli scaffali delle Biblioteche associative, gli strumenti per aiutare a riflettere, coinvolgersi e impegnarsi nel mondo. “Si può fare! Percorsi di bene comune. Gruppi giovani e Giovanissimi” dell’editrice AVE [2015] curato da Luisa Alfarano e Umberto Ronga propone una riflessione aggiornata su temi classici come democrazia, giustizia, studio e lavoro, sviluppo sostenibile, cura del territorio, multicuturalità e cura degli ultimi. I singoli argomenti sono approfonditi con commenti legati alla nostra quotidianità ma, soprattutto, per ogni tema vengono proposti degli spunti operativi. Quegli esercizi di laicità che oramai sono prassi del mondo associativo adulto sono qui proposti anche per i giovani, invitandoli ad aprire gli occhi sulla realtà che sta loro attorno. La proposta, per cominciare, è che siano i gruppi a prendere l’iniziativa, ad approfondire una tematica, trasformando poi, il bisogno emerso a livello locale, in azione e impegno da trasformare in stile di vita.

L’invito che emerge, come filo conduttore per ogni tematica affrontata, è la necessità di lasciarsi coinvolgere dalla realtà che ci circonda: non solo emotivamente. Circondati da una società che premia e promuove soprattutto l’andare avanti, veloci, va ribadito con fermezza che è ancora necessario dedicare tempo all’approfondimento, allo studio; a non perdere di vista nella foga del correre in avanti le radici e i fondamenti dei valori su cui vogliamo proporre la costruzione di un mondo più bello. Il testo propone tre punti di partenza: il Vangelo, la costituzione italiana, la Dottrina sociale della Chiesa. Ciò che ne deriva è una proposta formativa che i “nuovi giovani” capaci di fare imprese che nemmeno immaginiamo, potrebbero accogliere con entusiasmo: un lavoro di gruppo fondato su impegno, studio, fatica, approfondimento, confronto, riflessione per contribuire attivamente all’ “ordinaria manutenzione” dell’umanità e della Madre Terra.