Senza false frontiere

Quello che ci presenta Sandro Calvani è un libro che, in dieci intensi capitoli, ricchi di spunti bibliografici e biografici, mette alla corda le facili teorie della naturalità dell’essere fratelli e dell’ovvietà che ciò derivi dal vivere tutti su uno stesso pianeta. Tutto vero, ma quando poi nelle situazioni ci si vive realmente e non si fa solo la cronaca di “come sarebbe bello se”, si scopre che le linee di confine esistono, possono cambiare la tua vita nel bene e nel male. Allo stesso tempo, puoi scoprire che non tutti i confini sono uguali e nemmeno tutti i paesi hanno uguale dignità, tanto che anche i passaporti hanno una loro interna graduatoria di valore in base a quante “porte” sono in grado di aprire. L’autore, con un amplissimo volo ci porta attraverso il pianeta, forte della sua esperienza di lavoro a livello internazionale, e ci aiuta a comprendere come per arrivare alla fratellanza sia necessario camminare sulla strada del diritto internazionale e dell’umanesimo cristiano: da una parte la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dall’altra la Gaudium et Spes. Ci sono nei due sguardi diversità ma anche molte similitudini che l’autore ci aiuta a riconoscere. Tra le similitudini la responsabilità verso l’altro, la tolleranza religiosa e il rispetto per ogni fede professata, compreso anche il diritto di non professarne alcuna. L’autore aprendo lo sguardo al futuro in questa bipolarità di visioni nella necessità/ineludibilità di una consapevole interconnessione tra le scelte dei singoli e della politica, riprende l’immagine del poliedro tanto cara a Papa Francesco. “Poliedro che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità. In esso è rappresentata la totalità delle persone in una società che incorpora veramente tutti” Il poliedro, dice l’autore, esprime “buonsamaritanismo” e buona politica globale. Esso, in una immagine, dice la fratellanza che vogliamo basata su decere, docere, dicere, ducere, ex-ducere, discere: la decenza dello stare insieme, la trasmissione dei valori, la comunicazione nella verità, la guida competente attraverso la complessità delle trasformazioni, la disponibilità a cambiare mentalità mettendosi continuamente in gioco. Tutto questo e molto altro l’autore affida a noi che siamo qui oggi, già potenziali ponti tra argini, invitati, con la forza dell’umanità e del diritto, ad abbattere i muri che il mondo sembra continuare ad erigere.