Domenica 26 giugno l’Arcivescovo Lauro ci ha dato qualche indicazione preziosa per imboccare e percorrere il sentiero giusto nella vita. Non per l’estate, non solo per il prossimo anno liturgico… ma per essere cristiani autentici ogni giorno.
Un sentiero che esce dalla comodità e ci porta in salita, in uscita, in attesa, “in rovina” per andare verso l’altro.
Allora il tempo diventa “una formidabile opportunità, uno spazio buono in cui assaporare la gioia di vivere”, come mons. Tisi ci ha aiutato a capire nell’omelia della S. Messa in onore del patrono S. Vigilio. “C’è bisogno di allenarsi sempre più ad attendere: la gioia del raccolto passa necessariamente dalla pazienza della semina”, che non è attesa indifferente o passiva, ma credere, sperare e avere fiducia, “sporcarsi le mani in prima persona, mettendosi in gioco, anteponendo all’interesse personale il bene di tutti”.
Un’attesa fertile che passa attraverso la riscoperta dell’interiorità, l’ascolto, la fraternità che nasce da relazioni autentiche, cercando la verità, come il nostro Arcivescovo spiega e ribadisce nella Lettera alla comunità “Silenzio e attesa”.
Facciamo nostre queste paterne esortazioni, perchè la vita delle nostre comunità e dei nostri gruppi sia più autentica, sincera, vivace e vera.
Il Pontificale solenne (dal sito di Vita Trentina)