Orizzonti di speranza

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«Dobbiamo attrezzarci per solcare strade nuove e pensieri rinnovati, per poter consegnare un tesoro prezioso. L’invito rivolto da Gesù ai discepoli di ieri continua a riecheggiare nella Chiesa di oggi: avere il coraggio di allargare gli orizzonti e di percorrere ogni angolo del nostro Paese per raccontare una speranza nuova.»
(Dagli Orientamenti ACI 2022/2023)

Al termine di questo anno associativo, guardare al presente e al futuro con speranza è segno di fiducia nel cammino intrapreso e di consapevolezza che quanto stiamo operando è frutto di una passione e allo stesso tempo di un progetto che non è personale né solamente umano, ma dono di Dio per la Chiesa di oggi. È questo impegno e questa fede che hanno guidato i lavori del Consiglio diocesano sabato 28 maggio scorso, in sintonia con quanto afferma l’Azione cattolica nazionale negli Orientamenti triennali 2021/2024 “Passiamo all’altra riva”: «Sentiamo un grande bisogno di approfondire, di donarci ancora più tempo per pensare e riflettere; vogliamo resistere alla tentazione di risposte preconfezionate e individuali e continuare a porci insieme le domande “giuste”, cioè quelle che rivelano la nostra fragilità e ci costringono a cercare insieme risposte più condivise».
Le domande giuste hanno riguardato il “chi” e il “per chi” siamo: l’importante non è tanto preservare l’Azione cattolica, ma essere ancora esperienza di Chiesa aperta a tutti, testimonianza di vita bella per ogni età della vita e realtà di servizio alle nostre comunità.

I presidenti parrocchiali, i consiglieri e i responsabili diocesani si sono confrontati e ascoltati reciprocamente a partire da tre aspetti della vita associativa emersi con rinnovato vigore dall’incontro di Consiglio con il Vescovo Lauro del 18 febbraio scorso: la preghiera, la formazione e il servizio. Dopo un momento di preghiera iniziale curato dall’assistente diocesano don Giampaolo, che ha messo al centro il tema della speranza (che sarà il filo conduttore per il prossimo anno associativo), i partecipanti si sono divisi in tre gruppi, con l’obiettivo di far emergere le esperienze associative significative e i sogni di bene nell’ambito della spiritualità, della cura educativa e dell’impegno in parrocchia e sul territorio.

La preghiera
Nel contesto della spiritualità, in cui possiamo trasmettere la bellezza di ciò che l’appartenenza all’Ac regala, nel gruppo sono emersi alcuni punti di vista molto interessanti: ci sono i contributi di chi ha con gli anni maturato una profonda capacità di pregare sia individualmente che comunitariamente, chi invece fuori dal contesto della famiglia vede un rischio di dispersione dei valori della spiritualità, chi intravede nelle giovani coppie la volontà di pregare seppur fuori dai tradizionali canoni. Una preghiera comunitaria e condivisa si trasmette più facilmente ed infonde più agevolmente nuovi stimoli.
Il sogno che ne scaturisce è invogliare le giovani generazioni alla preghiera, applicando la fantasia per attivare momenti di preghiera collettiva secondo canoni diversi dai tradizionali, utilizzando schemi che non debbano necessariamente appartenere al vecchio stile… ma su tutte emerge la gratitudine per una modalità di preghiera strettamente legata, per noi di Ac, alla formazione. Sapremo essere testimoni nella misura in cui la nostra preghiera farà emergere nel quotidiano la gioia nel seguire il Vangelo… nel modo in cui lo Spirito Santo ci indicherà.

La formazione
La centralità della Parola che si intreccia con la vita, l’approfondimento offerto dalle giornate di spiritualità e l’esperienza bella dei campiscuola per i ragazzi e i giovani sono tra i principali doni che l’Ac offre. È un cammino di crescita continuo, libero e intrecciato con la cura delle relazioni, da costruire e mantenere.
Accanto alle esperienze significative germogliano i sogni: un pellegrinaggio associativo unitario in Terra Santa, l’attenzione verso le giovani generazioni, l’allargamento dell’Ac verso l’Acr e i giovani, coltivare coraggio e collaborare con le altre realtà parrocchiali.

Il servizio
La presenza, l’impegno e l’animazione della vita comunitaria sono state raccontate attraverso i servizi personali, in particolare come Ministri straordinari della Comunione, soprattutto nella visita ai malati; come partecipazione e collaborazione con altri gruppi parrocchiali per costruire insieme percorsi e incontri; nell’esperienza esigente e molto concreta della preparazione di pasti per i senzatetto, ma anche nell’animazione del gruppo di Ac, nella catechesi e nella riapertura di una chiesa di paese.
I sogni riguardano il coinvolgimento delle nuove generazioni nella partecipazione al gruppo Ac, nell’iniziazione cristiana, nella partecipazione alle celebrazioni. Parlano del desiderio che l’Ac prosegua e sia ancora stimolo per la vita della parrocchia, coinvolgendo nuove persone e motivando i laici ad animare le celebrazioni liturgiche e la vita della parrocchia, contribuendo a ricostruire lo spirito di comunità.

Gli stimoli emersi dai lavori di gruppo, nel desiderio che non rimangano sogni chiusi nel cassetto ma investimenti per un futuro di speranza, hanno fatto emergere la gratitudine verso l’Ac, per quanto ha saputo accompagnare ognuno nel maturare una sensibilità verso la spiritualità, la formazione e il servizio. Allo stesso tempo, rivelano l’esigenza di offrire ad altri questo dono prezioso: ai bambini, ai giovani, alle famiglie, ad adulti e ad anziani in ricerca di speranze nuove, grandi e arricchenti. Perchè il nostro orizzonte è l’orizzonte di tutti.