Un invito a vivere lo studio in una più ampia visione di vita dove esso non è altro rispetto alla vita vissuta, ma la permea, la forma, la fa crescere.
Semplice a dirsi: ogni studente, davanti a questa sollecitazione, avrebbe invitato l’interlocutore a provare lui, a sostenere l’esame in cui la domanda era una citazione a caso tra quelle 800 pagine di tomo! La concretezza dello studio è questa, pagine da studiare, concetti da comprendere, correlazioni da approfondire e poi ancora … pagine da studiare. Ma per chi, uno studente delle scuole superiori o dell’unversità, fa tutta questa fatica? Don Armando Matteo, l’autore di questo mini saggio “Onora la tua intelligenza” [EDB -2008] prova a tracciare qualche pista di riflessione. Lo fa approfondendo 8 parole che ognuno di noi ha vissuto alla lettura di un qualsiasi saggio: stupore – ricerca – conoscenza – inquitudine – passione – mistero – disciplina – sapienza.
Ciò che emerge, è che c’è una fase della vita in cui, lo studio “è” la vita. Ma c’è in ognuno anche un momento di in cui si cerca il senso dell’essere parte di questa vita, vinta senza invito, di qui un senso di stupore per l’opportunità avuta. Nasce quindi la domanda di ricerca di una direzione. Accingersi ad un percorso di studi apre all’incontro con la novità, stimola la riflessione, ridefinisce idee e concetti: apre alla conoscenza che in francesce si direbbe co-nascere, come dire che ogni volta che si apprende qualche cosa nasciamo di nuovo e possiamo gettare un nuovo sguardo sulla vita. Percorso faticoso, che chiede di abbattere pregiudizi e idoli e permette di accedere al mistero che ognuno di noi è. Lo studio, per questo, è tempo dell’inquietudine che non è ansia: è essere afferrati da un problema la cui soluzione non si lascia rintracciare in modo scontato. Occasione propizia per scoprire che lo studio non è fine a se stesso ma spunto per cogliere qualche briciola del mistero dell’uomo. Di qui sgorga la passione, che fa dimenticare tempo e impegni e qui nasce la necessità di una disciplina, che permette di riservare a questa fase della vita, tempo e concentrazione anche con l’aiuto di veri Maestri. Con il loro accompagnamento sarà facile capire che lo studio è solo per se stessi, per diventare attenti a tutto ciò che è in evoluzione dentro e fuori di noi. Studia, allora, per diventare un sapiente: che riconosce l’alterità, che ha uno sguardo pulito, che ha uno spirito ospitale!