Non servono muri ma un’Unione più coesa e solidale

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“Crediamo come Ac che occorra recuperare lucidità di analisi e coraggio per compiere scelte decisive. Allora come oggi, è bene dunque tenere distinti due piani. «Da un lato bisogna ricordare le cause profonde che spingono i migranti a scappare dalle terre d’origine: esse sono spesso legate anche a scelte economiche e politiche rispetto alle quali l’Occidente ha molte responsabilità, passate e recenti. In secondo luogo, il giudizio globale nei confronti del fenomeno migratorio va tenuto distinto dalle modalità di gestione dell’accoglienza. E in questo l’Europa si è dimostrata fragile e disunita, non riuscendo a mettere in campo un vero piano d’integrazione ma lasciando spazio, nei singoli Paesi, a situazioni sempre più emergenziali e disumanizzanti».

Ciò che come Ac vogliamo ribadire è che un problema strutturale come quello delle migrazioni non può che prevedere – dunque-  una risposta corale e collettiva dell’intero continente europeo. Di più: crediamo che sia sul governo di queste questioni che l’Europa morirà o potrà risorgere.

L’invito dell’Azione Cattolica è ad accompagnare idealmente e con la preghiera papa Francesco nel suo viaggio a Lesbo, “isola di confine e di speranza”, venerdì 15 aprile. E – ancora una volta – «a considerare il fenomeno migratorio nella sua complessità. In quanto tale, esso potrà risolversi non grazie a un singolo evento, ma avviando un processo che abbia al centro la dignità della persona e lo spirito evangelico di misericordia e accoglienza. Allo stesso tempo, nessuno può sentirsi estraneo alle vicende di questi giorni. Ciascuno di noi, dunque, ha il compito di non lasciare prevalere l’indifferenza e la superficialità, ma di impegnarsi in prima persona, anche nei propri contesti locali, affinché la solidarietà e la sapienza prevalgano sull’egoismo e l’impulsività».” (dal sito www.azionecattolica.it: Quel muro non s’ha da fare – L’Unione europea (il suo futuro) e la questione migranti)