Alle soglie di questa Pasqua, l’anelito della terra è verso la luce e l’acqua; l’anelito di ogni uomo è verso la pace e il bene di tutti. Per questo ogni nuova crocifissione (che sia sotto gli occhi dei riflettori o una violazione nascosta) appare come un sacrificio insensato e disumano. Dov’è la luce?
dall’editoriale della Presidente diocesana – Camminiamo Insieme aprile 2022
La sinfonia della luce
«In questi giorni di buio quante luci si aggiungono alla volta stellata di gesti concreti di accoglienza, superando frontiere, per accompagnare, camminare insieme e vestire la speranza. C’è un canto nella notte, non è quello degli angeli, ma di uomini, donne, costruttori di pace, l’alba di un nuovo giorno in cui come dice l’apostolo il bene vince il male.» (da www.azionecattolica.it, 15 marzo 2022 – Paolo Maria Barducci, priore dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas)
Finito marzo, ripristinata l’ora legale, in queste belle giornate la natura rifiorisce, rispondendo in modo inarrestabile al ciclo ancestrale delle stagioni. È la musica della rinascita e della resurrezione, come mostrano gli scatti inviati dai lettori per questo numero di Camminiamo Insieme: si torna a sperare nel ritorno alla normalità sanitaria, si continua a sperare che Dio tocchi il cuore di chi vuole prevalere con la violenza, si prova a sperare in nuove vie di pacificazione, di umanizzazione e di fratellanza reale. Alle soglie di questa Pasqua, l’anelito della terra è verso la luce e l’acqua; l’anelito di ogni uomo è verso la pace e il bene di tutti. Per questo ogni nuova crocifissione (che sia sotto gli occhi dei riflettori o una violazione nascosta) appare come un sacrificio insensato e disumano. Dov’è la luce?
«C’è un canto nella notte», afferma nel suo intenso commento il priore dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas – pubblicato sul nostro sito nazionale durante il Tempo di Quaresima – ma riusciamo a sentirlo, quest’anno? È un canto di luce, che nasce proprio nella notte più buia, mentre la speranza è avvolta in un sudario e il male ne ostruisce l’accesso, come pietra tombale. Per sintonizzarsi su questa sinfonia bisogna ascoltare il pianto silenzioso delle donne, guardare gli occhi traumatizzati dei bambini, lasciarsi toccare dalle necessità di chi fugge e confida anche nel nostro aiuto, come testimoniano tante iniziative di solidarietà (sostenute anche dall’Azione cattolica).
«Il bene non ha un vestito che lo distingue ma è frutto di un cuore capace di empatia, di fraternità universale», sottolinea poi il priore: eccoci svelata la lunghezza d’onda della sinfonia della luce, che illumina di gioia anche dentro il dolore. Un vestito “su misura per te!”, come recita lo slogan dell’Acr: rivestiamoci della luce del Risorto, musica che sana ogni cuore.
Buona Santa Pasqua!
Anna