“Credo lo Spirito Santo nella Santa Chiesa, per la resurrezione della carne”. Attorno a questo frammento del simbolo apostolico prende forma un libretto che raccoglie tre interventi di Giuseppe Lazzati inerenti il tema dello Spirito Santo.
La ricorrenza della Pentecoste e il ricordo personale del giorno in cui ognuno di noi ha ricevuto il Sacramento della Cresima sono occasioni che, più di altre, ravvivano la riflessione sullo Spirito Santo. Lazzati, nei tre interventi qui trascritti fa un lavoro di studio e ricerca che va ben oltre il semplice ricordo di una festa. Raccoglie dal Nuovo Testamento e negli scritti, in particolare di Paolo, quegli indizi che ci permettono di entrare più a fondo nel mistero dello Spirito. Riapre i testi dei Padri della Chiesa che già nei primi secoli avevano approfondito l’argomento.
Scopriamo così che proprio la relazione tra Padre, Figlio e Spirito è una delle questioni aperte in merito all’unità della Chiesa. Ci aiuta anche cogliere come sia importante la grammatica del simbolo apostolico che dice: “Credo lo Spirito Santo, nella Santa Chiesa” per significare, insieme, due verità: che la Chiesa è opera dello Spirito Santo, egli nella Chiesa ci parla delle cose di Dio. Anche oggi, anche alle donne e agli uomini d’oggi che sanno mettersi in ascolto. La seconda verità è quella che la Chiesa, grazie allo Spirito, diventa comunità: i Sacramenti avvicinano ognuno di noi a Cristo, lo Spirito Santo collabora affinché la vita divina si sviluppi in ognuno di noi. Ritroviamo così l’importanza dell’epiclesi, la chiamata dello Spirito Santo ad operare il mistero della transustanziazione, di cui ci parlava don Giulio nella giornata di spiritualità dedicata al rendimento di grazie nella Celebrazione Eucaristica.
Un’ultima nota in merito all’idea di Lazzati di come lo Spirito Santo possa essere guida per il laicato. Esso, infatti, “non accresce il potere della natura, ma le fa acquistare pienezza, salvandola dalla deformazione a cui è portata fatalmente a causa del disordine prodotto dal peccato.”
Riflessioni che risentono, in parte, del periodo preconciliare in cui sono state scritte ma offrono, anche nell’oggi dell’efficienza e dell’organizzazione, anche pastorale, un invito a porsi docilmente nella brezza dello Spirito Santo che, solo, può donarci la Forza per “rendere Santo il mondo in cui viviamo”.