La rivista trimestrale dell’Azione cattolica italiana offre nel numero estivo (luglio-agosto-settembre 2020) alcuni approfondimenti e provocazioni che prendono l’avvio da quanto vissuto, subito e imparato durante la pandemia da Coronavirus:
- Si parte da questo tempo disorientato e sospeso. Ci siamo davvero messi in suo ascolto (Luca Alici)? Durante il lockdown abbiamo forse compreso che nell’assenza del rumore potevamo ricominciare ad ascoltare i suoni della vita (Donatella Pagliacci), e percepito che il corpo degli altri è il contenitore di una fraternità che non possiamo che declinare dentro la sua dimensione fisica (Ilaria Vellani).
- Ambiente: lo risaneremo soltanto se saremo in grado di costruire comunità dove ci sia spazio per la felicità di tutti (Nadia Matarazzo). E il lavoro: in esso è presente una dimensione di reciprocità che non può essere misurata, ma può diventare valore aggiunto per costruire bene comune (Fabio Cucculelli). La famiglia (Giovanni Grandi): per un gusto nuovo della prossimità. Dove prenderci cura delle “relazioni corte” attraverso l’esercizio quotidiano del far posto all’altro e del servizio all’altro.
- Bilancio di sostenibilità, che è stato presentato a giugno durante una partecipata diretta Facebook e mette in luce un’Ac che sa calarsi nella realtà in cui vive facendosi carico delle fatiche e delle speranze delle persone.
- Intervista al giornalista Mario Calabresi e al chirurgo Francesco Calabrò che ci spiega perché donare gli organi non costa davvero nulla.
- mini-focus su “la scuola che verrà”. Ci saranno gli spazi per garantire il distanziamento sociale? Ci sarà il personale per garantire vigilanza e sanificazione? Si dovranno fare i turni?
Una lettura a più voci dell’oggi e del futuro prossimo. Con un possibile sguardo associativo: per un’Azione cattolica che abita la contemporaneità.