L’Azione cattolica regionale

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Dopo il Consiglio elettivo Triveneto del 7 aprile scorso, a cui hanno partecipato le 15 diocesi della regione, è stata rinnovata la delegazione regionale, che resterà in carica per il prossimo triennio. è stato anche votato il Documento assembleare regionale, che raccoglie il cammino degli ultimi 4 anni e rilancia per il prossimo triennio alcune priorità associative.

E’ il penultimo passo del cammino assembleare, che si concluderà dal 25 aprile al 2 maggio con la 17° Assemblea nazionale

Ho un popolo numeroso in questa città. XVII Assemblea nazionale - 25 aprile - 2 maggio 2021

La sintesi di Roberta, rappresentante dei presidenti parrocchiali dell’Ac trentina, che ha partecipato all’incontro online:

“Servire l’essenziale, filando e tessendo il reale” Con queste parole dell’assistente regionale don Andrea si è aperto l’incontro del Consiglio Elettivo del Triveneto lo scorso 7 marzo. Un’assemblea online per continuare, dopo l’interruzione per la pandemia, il percorso democratico di rinnovo delle responsabilità associative in Triveneto che in parrocchia/diocesi a Trento avevamo vissuto nell’inverno 2019/2020.
Il Consiglio di Ac “aiuta a leggere la realtà, favorisce la condivisione di buone pratiche, stimola a coltivare relazioni associative fraterne, sprona a lavorare in rete”: così il vescovo delegato della Conferenza Episcopale Triveneto Mons. Beniamino Pizziol ha riassunto nel saluto iniziale il senso di questo organo per tutti i convenuti, membri delle 16 presidenze diocesane del Triveneto. L’incontro, che aveva come obiettivo l’elezione del Consiglio Regionale, è stato arricchito di due interventi: del rappresentante Triveneto uscente, Filippo Doni, riconfermato per il prossimo triennio e del Presidente Nazionale Matteo Truffelli.
L’intervento di Filippo ha permesso di riprendere il filo del percorso fatto nel triennio appena passato. Liberare il tempo, per dargli più senso; unire le realtà, per vivere in concretezza lo stile della fratellanza, accompagnare le persone, stare loro accanto nelle diverse situazioni, rispondere all’altro, alla comunità, alla società con attenzione alle singole necessità. Sostenere i soci in ogni servizio che intendono compiere, reagire alle povertà nelle quali ci imbattiamo oggi. Ognuno di questi verbi è stato affiancato ad un volto concreto, ad una persona incontrata in questo triennio. Un esercizio di realtà bella e umana: un sentire di famiglia dove i contenuti e i progetti diventano veri grazie all’incontro di persone concrete. Il presidente Truffelli, nel suo intervento, ha definito quello che stiamo vivendo “un tempo decisivo in cui ripensare sia la società che la Chiesa che vogliamo essere” e ha affermato che “il dono che viene dal nostro essere associazione è la capacità di fare esercizio di discernimento”.
Un discernimento personale e comunitario che nei diversi livelli associativi è oggi chiamato a mettersi al servizio di ciò che è realmente essenziale per noi e per chi ci vive accanto.

Roberta