L’angelo della gratitudine

Guidati dalla Spirito angelo della gratitudineè una collana di cui abbiamo già incontrato i testi di Paola Bignardi e Sebastiano Pepe, testi che scivolano dolcemente verso l’anima e la riscaldano. Parole che provano a scuotere il torpore del nostro quotidiano per annunciarci, con delicatezza, che il Risorto ci accompagna, ci sostiene, ci  interpella.

Luigi Alici è l’autore de “L’angelo della gratitudine”, l’ultimo volume della collana edita da AVE. Non è un libro facile, nel senso che non è un libro da leggere e mettere via. E più un libro da comodino, di quelli da ruminare piano piano, rileggendo i paragrafi per non perderne le sfumature nascoste tra le virgole.

Il percorso è segnato da cinque parole: stupore, riconoscenza, promessa, fedeltà e misericordia. Per ognuna di queste viene proposto un approfondimento che tocca in modo inaspettato personaggi biblici che si sono confrontati con questi sentimenti. Filosofi contemporanei che hanno riflettuto su questi termini. Questioni concrete dell’oggi che ognuno di noi incrocia nel suo girovagare: questioni umane fatte di scelte semplici o di decisioni che valgono una vita, una carriera, la vita del mondo dopo di noi.

Alici prova a riordinare tutte queste cose nella declinazione della gratuità dato che stupore, riconoscenza, promessa, fedeltà e misericordia altro non sono che le diverse facce con cui essa si manifesta. Di più, secondo Alici. E’ l’Angelo della gratitudine che si manifesta: quando abbiamo perdonato, quando abbiamo sorriso, quando abbiamo risposto con fedeltà ad un impegno, quando qualcuno ci ama meritatamente o immeritatamente. Quando un altro ci aiuta, ci sostiene, ci consola. E’ l’Angelo della gratitudine che si fa compagno di strada. Che non fa rumore o scompiglio, ma, come brezza leggera, lascia un segno di ristoro nella nostra vita. L’invito dell’autore a conclusione del libro è interessante: dopo tanti inviti a essere angelo della gratitudine, della misericordia, della fedeltà per coloro che incontriamo e accoglierlo ogni qual volta gli altri lo sono, per noi, siamo invitati a cercare il nostro angelo, il suo sguardo, nel volto di chi non ha nulla, è trascurato, è abbandonato: riscopriremo con lui il valore della gratitudine.