La luce: pennello di bellezza

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Articolo pubblicato sulla rivista dell’Ac diocesana Camminiamo Insieme dicembre 2021

«Quando uno vede la bellezza di quaggiù, ricordandosi della vera Bellezza, mette le ali.» (Platone)

Mi alzo, giro a sinistra, due passi, la mano sullo spigolo del letto, giro a sinistra, altri tre passi con la mano che scorre sul fondo del letto, con l’altra mano cerco lo spigolo dell’armadio a destra e faccio un ultimo passo verso la porta, trovo la maniglia e sono fuori. Seguo scrupolosamente questo percorso ogni volta che mi devo alzare dal letto di notte (al buio, per non svegliare Noemi). Se avessi acceso la luce sarebbe stato facile e veloce; al buio tutto si fa complicato e dobbiamo sviluppare nuove capacità per riuscirci: la memoria del percorso, il tatto per trovare i riferimenti, l’orientamento per svoltare e molte altre. Nonostante questo non sempre riesco, basta una ciabatta sul percorso o un’anta dell’armadio aperta e BUM!: rumore, dolore e… Noemi sveglia.

La luce, come tutte le cose importanti, si apprezza quando viene a mancare. Credo non sia un caso che Dio abbia creato la luce il primo giorno, altrimenti piante, acque, animali, pesci e uomini non si sarebbero visti. Ogni attività umana senza la luce diventa complicata e a volte impossibile.

La luce ci permette di vedere e per questo è importante, ma grazie alla luce noi possiamo anche guardare. Chi, come me, ha la passione per la fotografia, sa che guardare le cose è molto di più che vederle: guardare significa lasciarsi penetrare e interrogare dalle immagini che la luce genera quando illumina la realtà. La luce da sola acceca, ma se viene riflessa sulle cose ci restituisce forma e colore. 

La forma si rivela nella nostra mente grazie alle ombre che l’oggetto genera quando è illuminato. I colori ci appaiono perché le superfici riflettono solo parzialmente la luce bianca, e così il riflesso ci appare colorato. La natura, e la realtà in generale, viene illuminata ogni giorno da luce diversa per intensità e colore.

Se impariamo a guardare le cose (e non solo a vederle) scopriamo quanta bellezza contiene la nostra esistenza. Da fotografo mi ritengo un “cacciatore” di bellezza, sempre alla ricerca di quell’opera d’arte che la realtà, accarezzata dalla luce, ci produce in abbondanza. La luce è come un pennello che colora e dà forma alla bellezza. La bellezza diventa un nutrimento a cui la nostra anima non può, e non vuole, rinunciare. 

Claudio
 (Ac Rovereto)

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