Famiglia: luogo dove ci si esercita a vivere insieme con momenti di radicalità e altri di intimità. Luogo di socialità ampiamente sperimentabile; occasione di percorsi di riconoscimento dei limiti, di emersione di conflitti, di condivisione di sofferenze. La famiglia: il trampolino per la società..e per la vita ecclesiale.
Il libro di Giuseppina De Simone La fedeltà dell’aver cura – Essere famiglia oggi [AVE 2016] tratteggia la famiglia da uno speciale punto di vista: quello teologico. E il libro, dal primo all’ultimo capitolo respira di questo taglio. Abituati a letture più sociologiche (concrete), pastorali (realiste) della dimensione familiare, potremmo trovarla una lettura impegnativa: non perchè difficile ma perchè costruita su paradigmi diversi da quelli che normalmente siamo soliti orecchiare nel sentir parlare di famgilia. Il taglio teologico dell’autrice infatti, prova a rileggere le vicende quotidiane della vita famigliare su una trama che va oltre quella dei singoli per mettere questa piccola Chiesa domestica al centro dell’opera generativa da sempre voluta dal Padre.
La famiglia, d’altra parte è laboratorio: di convivenza, di responsabilità, di rettitudine e dedizione. In particolare è proprio la cura al centro dell’attenzione dell’autrice: quanto pesa, nella famiglia, non ricevere un sorriso, non essere accolti. Quanto pesano certi silenzi. Tutte le fatiche della vita sono nulla rispetto al venir meno della cura nella famiglia. Ma sono proprio “le parole, i gesti, che nell’assoluta semplicità rendono visibile e percepibile l’amore nella vita delle famiglie che dicono di una relazione che si fa cura. Essi danno il sapore ai giorni nel loro scorrere talvolta sempre uguale, danno intensità di luce ai momenti speciali, respiro e orizzonte al buio delle fatiche più grandi o delle sofferenze più laceranti.”