La coscienza: esercitare la libertà nella quotidianità

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Dopo la prima felice e proficua collaborazione con l’Area Cultura della Diocesi, che ha portato alla realizzazione del percorso “Accompagnare” tenutosi presso il Polo culturale diocesano Vigilianum di Trento nell’ottobre 2019, ecco una nuova proposta di formazione che prenderà il via nel prossimo mese di gennaio, in collaborazione con la Scuola Diocesana di Formazione Teologica.

Questo nuovo percorso, dal titolo “La coscienza: un cammino di libertà” si articolerà in 5 serate che, a causa dell’attuale situazione sanitaria, sarà in modalità da remoto; gli incontri saranno di giovedì, dalle 20.30 alle 22.00, con accesso dalla piattaforma Zoom; l’accesso è gratuito, con possibilità di offerta libera, previa iscrizione (vai al modulo).

La scelta del tema è nata dalla verifica del percorso “Accompagnare”, costatando che non vi può essere accompagnamento se non vi è attenzione alla formazione della coscienza, per favorire la crescita umana, civile e cristiana in relazione al contesto sociale in cui siamo inseriti e all’impegno civile che esercitiamo nel compimento dei nostri diritti e doveri di cittadini.

Il tema della coscienza ci interpella nei contesti quotidiani come nei momenti più complessi della nostra vita, ci interpella in quelle che sono le nostre scelte, ovvero come traduciamo in gesti concreti quel bagaglio di insegnamenti, informazioni, norme giuridiche che sin dall’infanzia assumiamo, che progressivamente abbiamo rielaborato e nelle quali ci siamo riconosciuti, più o meno coscientemente.

L’atto stesso di scegliere ci porta ad esercitare la nostra libertà, ad mettere a frutto quanto ci è innato e ci appartiene. Nei testi della creazione la libertà è la condizione primordiale che Dio riconosce all’uomo, così fondante per la sua esistenza da non “nascondergli” nulla, nemmeno la responsabilità che l’esercizio della libertà comporta, perché in essa vi è la via per il pieno compimento della creazione stessa.

Ma perché libertà possa veramente essere via attraverso cui la persona si esprime in pienezza, si realizza, perché in noi si compia Cristo stesso, è imprescindibile uno spazio di confronto, di dinamismo, di crescita. L’esercizio della libertà richiede l’eco profondo, uno spazio interiore dove l’io sia posto nel confronto con un altro da sé, dove un’altra voce possa riecheggiare e dare corpo all’alternativa, alla possibilità diversa di una scelta che non è solo per se stessi ma che ha delle risonanze, dei coinvolgimenti che toccano le nostre relazioni quotidiane.

Nel periodo epocale che stiamo vivendo, nelle sollecitazioni che ci toccano cuore e testa, questo nuovo percorso sarà occasione per lasciarci nuovamente interpellare da antiche e nuove istanze.

Fabiola

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