Carissimi/e
vi invitiamo a partecipare e diffondere la XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall’associazione “Libera” il prossimo 21 marzo a Milano. Saranno numerose le iniziative a livello locale al fine di far emergere l’impegno di tutti i contesti territoriali. In allegato trovate la comunicazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito che promuove la partecipazione di tutte le istituzioni scolastiche con dei materiali utili ai percorsi preparatori.
Saluti fraterni
La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana (7 marzo 2023)
Riportiamo qui l’articolo che sarà pubblicato sulla nostra rivista associativa diocesana Camminiamo Insieme marzo 2023 nella rubrica dell’attualità, curata dall’addetto stampa associativo
Il 21 marzo celebriamo la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
In un mondo che corre, a volte troviamo difficile ricordarci persino del compleanno delle persone più care, figuriamoci degli amici. La nostra memoria ha troppi cassetti dedicati ai numeri della nostra vita… Basti pensare ai codici dei bancomat, carte di credito, tessere sanitarie, antifurto ecc. Il nostro cervello non è educato a giostrare migliaia di informazioni e allora o si ricorre all’agenda elettronica oppure gli appuntamenti e altro sfuggono. Qualcuno pensa a noi e ci aiuta a ricordare momenti storici difficili dell’umanità, introducendo appuntamenti annuali per ricordare.
Tra questi (di altri abbiamo già parlato), ha notevole spessore la data del 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. La Giornata giunge alla sua ventottesima edizione. Un appuntamento riconosciuto ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
Lo slogan di questo appuntamento di migliaia di persone che quest’anno si ritroveranno a Milano è “E’ possibile”.
L’obiettivo, dopo 3 anni di pandemia e sospensione dell’appuntamento, è un coinvolgimento ampio di tutto il territorio nazionale, con collegamenti internazionali con Europa, Africa, America Latina, grazie alla collaborazione con esponenti delle istituzioni e della società civile.
Ogni città naturalmente sviluppa la sua giornata della memoria contro le vittime della mafia, e l’impegno è quello di leggere i nomi delle vittime e scandirli con cura: è un modo – come si legge nella
presentazione ufficiale: “per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate”
Qualcuno, qui nel bel Trentino, potrebbe dire che in fondo celebrare questa giornata è solo essere solidali con il resto d’Italia, soprattutto il Sud.
Recenti indagini hanno dimostrato invece che la mafia sotto varie forme e atteggiamenti di persone e aziende si manifesta anche nel Nord Italia. Mafia nell’ambito delle imprese, della pubblica
amministrazione, nella sanità, nell’agricoltura. Difficile da dimostrare, difficili da stanare i responsabili di delitti al patrimonio o alla persona, ma sicuramente riconducibili ad atteggiamenti mafiosi.
Certamente, estendendo il pensiero oltre la nostra provincia, non possiamo dimenticare che il 2022 è stato l’anno del trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio, oltre ad attentati che hanno purtroppo segnato la Storia d’Italia. Da attentati al patrimonio artistico italiano, all’attentato a Maurizio Costanzo nel 1993, alla Galleria degli Uffizi a Firenze poco tempo dopo E ancora, a Milano, l’attentato in via Palestro a fine luglio.
Ma il 2022 è stato anche il trentennale di Mani Pulite, un’inchiesta della Procura di Milano che ha fatto emergere un sistema corruttivo diventato prassi, che coinvolgeva a tutti i livelli esponenti delle
amministrazioni pubbliche, politici, imprenditori e che danneggiava i cittadini ribaltando su questi il costo “extra” legato alle tangenti e impoverendo la qualità dei servizi.
E il presente cosa ci sta riservando? Siamo tutti “elettrizzati” dalla recentissima cattura di uno dei boss più in vista della mafia, libero da ben 30 anni nonostante si sia cercato in ogni angolo della Terra. Poi si scopre che era nascosto a poche centinaia di metri da casa sua… Rimane allora il dubbio sulla bontà delle ricerche o su quanta gente sia coinvolta per “nascondere” il vicino di casa. Rimane il dubbio se una cattura così pianificata non sia stato un modo studiato da chi ancora ha intrallazzi per farsi prendere dirottando l’attenzione della polizia da altri bersagli importanti.
E il futuro cosa ci riserva? Qualcuno dice già adesso che la mafia è sconfitta, altri la ritengono solo dormiente, altri ancora dicono che sia così abile da lavorare nel silenzio che andrà ancora avanti per secoli. E noi, cosa possiamo fare per risolvere una problema forse più grande di noi? Combattere contro la mafia vuol anche dire non accettare compromessi sul nostro posto di lavoro, sia pubblico che privato; denunciare chi gioca sporco operando con sotterfugi in campo economico, sociale, politico, e anche sportivo.
Infine, in sostanza, vuol dire occuparsi nella nostra vita e di quella di chi circonda con un quotidiano impegno a rispettare i valori che ci sono stati insegnati dai genitori prima di tutto, dalla scuola in secondo luogo e, dove possibile, frequentando quei vecchi cari oratori, palestra di formazione perenne.
Alessandro Cagol
Per approfondire
1) Il link delle proposte di “Percorsi di memoria”
2) Le linee guida per un laboratorio sul tema memoria
3) Il manifesto dell’iniziativa
4) Il documento di inquadramento sulla scelta di Milano e della Lombardia, quale sede della manifestazione nazionale
(dal Ministero dell’Istruzione)