L’anno associativo è già iniziato, ma le limitazioni legate alla pandemia sembrano troncare sul nascere il desiderio di relazione, di formazione di gruppo, di riprendere le attività parrocchiali, con un’attenzione particolare verso ogni persona e la scelta di un cammino di gruppo possibile.
Nel recente incontro online delle Presidenze diocesane con la Presidenza nazionale di inizio ottobre il Presidente nazionale Matteo Truffelli ha incoraggiato a creare e rafforzare i legami associativi, favorendo per quanto possibile gli incontri di gruppo in presenza.
Non potremo tuttavia limitarci all’attesa che tutto torni al più presto come era, ma, alla luce di ciò che abbiamo vissuto, dovremo rendere i mesi futuri un tempo fecondo... Non ci rassegniamo all’idea che non si possa fare nulla se non si può fare ciò che avevamo previsto. Il distanziamento imposto dalle norme sanitarie ha chiesto e chiederà non di rinunciare alla prossimità, ma di manifestarla in forme inedite» (Documento ACI “A vele spiegate”, settembre 2020)
Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020 e la successiva Ordinanza del Presidente della Provincia del 26 ottobre 2020 nella sostanza non introducono nuove limitazioni alle attività associative possibili…
Il nuovo DPCM del 24 ottobre afferma in particolare che: - è fortemente raccomandato di non spostarsi con mezzi pubblici o privati salvo che per esigenze lavorative, di studio, motivi di salute e situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. - è consentito l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attivita' ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza. Scarica il fac simile di modulo per il Patto-responsabilita Covid 2020 tra genitori e responsabile educativo).
… ma da cittadini responsabili ci interroghiamo su cosa è giusto fare… nella consapevolezza che è solo con l’impegno di ognuno che potremo arginare i contagi e tutelare le persone fragili.
Come custodire la nostra identità associativa, accompagnarci nella crescita umana e di fede, fare esperienza di comunità, stare accanto alle persone più sole, prenderci cura dei ragazzi, adolescenti, famiglie, adulti e anziani di Ac?
- Il Consiglio diocesano ha scelto di avviare le attività di gruppo nel fine settimana dell’11 ottobre, insieme ma ognuno nella propria comunità parrocchiale, per dare radici al nostro servizio e sintonia diocesana al nostro impegno. Siamo ripartiti, con speranza, serenità e senso di responsabilità.
- Nel rispetto delle limitazioni sanitarie per la prevenzione del contagio da Covid-19, i passi per avviare il cammino di gruppo sono:
1. Agire in accordo con il parroco, che è il responsabile legale dell’applicazione del Protocollo di sicurezza predisposto dalla Diocesi di Trento a fine settembre nei luoghi dove si svolgono le nostre attività e che conosce le prescrizioni necessarie (soprattutto per le attività rivolte ai minorenni)
2. Rispettare sempre le regole sanitarie di base per incontrarsi in sicurezza: la distanza interpersonale di un metro, l’uso corretto della mascherina ovunque sia previsto, la pulizia delle mani e la sanificazione dei locali; non partecipare se si manifesta qualsiasi sintomo influenzale e/o se si è stati a contatto con persone positive al Covid nei 14 giorni precedenti. Non è necessario il controllo della temperatura corporea né la compilazione di autodichiarazioni, ma bisogna tenere traccia ogni volta dei partecipanti (registro delle presenze) e conservarne la registrazione per almeno 30 giorni.
NB: è possibile l’incontro in presenza per piccoli gruppi in ambienti ampi, ma è raccomandato lo svolgimento di attività online.
3. Scegliere tempi, luoghi e ritmi insieme, per potersi incontrare in modo sicuro, sereno e accogliente. Camminare insieme è condividere fragilità e forza… riscoprendo la nostra identità di gruppo in questo tempo inedito ma abitato dalla Provvidenza.
4. Non lasciare solo nessuno: stare accanto a chi vive esperienze di fragilità e di malattia, accompagnandolo con il contatto telefonico, condividendo gli strumenti associativi e organizzando momenti di preghiera ad orari predefiniti.
La Presidenza diocesana propone che, dove non ci saranno le condizioni per svolgere in presenza gli incontri di formazione nè la possibilità di organizzare incontri online gli aderenti scelgano di - partecipare alle celebrazioni liturgiche (es: Messa feriale o altra preghiera comunitaria) - curare la formazione personale da casa, usando gli strumenti e i materiali messi a disposizione.
E allora avanti con coraggio, creatività e corresponsabilità!
Anna e la Presidenza diocesana