“Il Signore ci consola. Tutti siamo chiamati a consolare i nostri fratelli, testimoniando che solo Dio può eliminare le cause dei drammi”. E’ quanto scrive Papa Francesco in un tweet pubblicato giovedì 5 maggio sull’account Twitter @Pontifex a poche ore dalla Veglia di preghiera “per asciugare le lacrime” che il Pontefice ha presieduto in serata nella Basilica di S. Pietro a partire dalle 18.
Durante la Veglia la preghiera è stata verso i “bambini abusati” e per i giovani “ai quali è tolta l’infanzia”, per le vittime di guerra e del terrorismo. Si è pregato per quelli che soffrono nel corpo, per coloro che sono incarcerati ingiustamente e per quanti sono abbandonati e dimenticati; per le famiglie che hanno perso un figlio, per chi ha perso la casa o il lavoro; per quanti sono torturati, schiavizzati e perseguitati. Nell’occasione della Veglia, in Basilica, è stato esposto il reliquario della Madonna delle lacrime di Siracusa (un quadretto di gesso raffigurante la Madonna versò lacrime umane nel 1953 nella casa di una giovane coppia di sposi).
Momento forte della Veglia, le testimonianze toccanti di sofferenza da parte di una famiglia sconvolta dal dramma del suicidio di un figlio, un rifugiato politico pakistano perseguitato per la sua fede cristiana e un uomo che da giovane aveva smarrito il senso della vita e l’ha ritrovato grazie alla fede della madre e del fratello gemello.
La meditazione di Papa Francesco
La diretta a cura del Centro Televisivo Vaticano