Il “per sempre” abita il nostro cuore

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Dall’Assemblea diocesana elettiva “Il per sempre nasce dal cuore” dell’Azione cattolica della Diocesi di Trento, la relazione della Presidente diocesana uscente Anna Rigoni, dal titolo “Il per sempre abita il nostro cuore”

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Cari amici dell’Azione cattolica,

approfitto di questa opportunità per esprimere la stima e la riconoscenza che nutro per ciascuno di voi: per la fedeltà della vostra testimonianza cristiana e per la ricchezza di questa esperienza di Chiesa vissuta in forma associata che con voi sperimento.

Sento necessario, attraverso questo intervento, farmi vostra portavoce davanti ai nostri graditi ospiti, che ringrazio per la loro presenza e per le parole di incoraggiamento – appassionate e autenticamente fraterne – che ci hanno rivolto.
Grazie al vescovo Lauro, che sempre ci accompagna come buon Pastore, che ci ha messo accanto don Giulio come assistente diocesano; grazie per il confronto fecondo e per la disponibilità all’ascolto con cui ha dialogato con l’Ac – e anche con me personalmente – in questi anni, per aiutarci a mettere a frutto le nostre competenze laicali.
Grazie a Lucio Turra e, attraverso lui, al Centro Nazionale, che abbiamo avuto il piacere di visitare nel giugno del 2018 durante la gita associativa che ha concluso per noi le celebrazioni dei 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana e insieme i 120 anni dalla nascita dell’Ac in Trentino. Veramente il Centro Nazionale è casa accogliente e famiglia ospitale, riferimento e grembo della nostra associazione diocesana, anche con gli ottimi strumenti dei sussidi per la formazione e con gli incontri nazionali che alcuni di noi hanno potuto gustare.
Grazie a Francesco Vedana e a Federica Costantin, che rappresentano per noi oggi la dimensione regionale, cerchia di amici cari e di responsabili associativi a cui si può sempre fare riferimento e chiedere aiuto.
Grazie ai presidenti diocesani che mi hanno preceduto: Giancarlo, Franco, Cecilia, Giuliana, Fabiola e Maddalena, che hanno guidato con il cuore e con tutte le loro capacità umane e cristiane la nostra associazione.
Colgo l’occasione per rivolgere a tutti i presenti gli affettuosi auguri di Giuliana, che a causa di un infortunio non può essere presente e che vi porta tutti nel cuore. Ricordiamo anche nella preghiera Ada Pezzè, da qualche tempo residente in casa di riposo.

Spero, grazie al loro esempio, di non aver arrecato danno all’Ac e, scusandomi con tutti voi per le mie mancanze e inadeguatezze personali, so che la loro testimonianza e l’accompagnamento di tutti voi aderenti mi hanno dato la forza e la gioia di andare avanti, nonostante i miei limiti, per il bene dell’Ac.

La nostra associazione, in questi 3 anni, ha vissuto alcune tappe molto importanti, che si sono intrecciate al cammino ordinario.
Mi piace applicare anche su di me la stessa esortazione che vi ho fatto nelle assemblee parrocchiali: fare memoria dei doni ricevuti, ringraziare per la bellezza condivisa, riconoscere nel volto della nostra Ac il volto di una famiglia e di una comunità che Dio ha messo sulla nostra strada.
Raccontando al vescovo Lauro, a Lucio, a Francesco e a Federica chi è l’Ac trentina oggi, intendo quindi riconoscere con voi il “cuore” che ci arde in petto e il “per sempre” che ci abita e ci guida. Lo faccio con le parole con cui voi, cari aderenti, lo avete raccontato a me durante le assemblee parrocchiali e che la Presidenza diocesana ha cercato di sintetizzare nella bozza del Documento assembleare che avete in mano e che dopo discuteremo.
Ascoltando me, riascolterete le vostre affermazioni, i rimpianti e le speranze di quel “per sempre” nella fedeltà che fa battere il cuore al ritmo di quello della Chiesa locale e delle persone che Dio ci ha messo accanto.

IL CUORE

Avete detto, ci siamo detti che l’Ac è un dono per noi e per le nostre comunità; che è una scelta di vita in cui si cresce personalmente e insieme, coltivando amicizia e relazioni buone, creando legami autentici nella fraternità e nell’accoglienza. In Ac si impara ad affidarsi e ad assumersi responsabilità, forti di una formazione di gruppo che completa quella personale nell’ascolto della Parola, nel confronto, nel pregare insieme, nel dialogo verso chi non la pensa come noi, nel prendersi cura degli altri e della propria comunità secondo le necessità quotidiane.
L’Ac aiuta a maturare scelte condivise, stimolando uno stile di vita coerente, gioioso e adatto ai ritmi di vita del laico cristiano, donandoci la possibilità di assaporare la bellezza dell’incontrarsi, del condividere un cammino di fede di qualità, una formazione salda della coscienza e la capacità di leggere la realtà alla luce della Parola di Dio, per realizzare oggi, in ogni nostra età e situazione, la testimonianza bella della vita quotidiana in Gesù, da laici. Con la possibilità e lo stimolo di mettere a frutto i talenti personali e di gruppo a servizio della comunità ecclesiale e sociale del nostro territorio, dando concretezza al carisma associativo di dedizione alla parrocchia e alle persone che la abitano.
Questo è il cuore della vita associativa che voi stessi mi testimoniate e che io, grazie a voi, sperimento giorno per giorno.

ABITARE

Come abbiamo speso questo carisma sul nostro territorio?
A livello diocesano, questa passione associativa si è tradotta in azioni concrete, come proposto dal Documento assembleare del 2017 (che è stato il riferimento per le attività proposte dalla Presidenza), nelle 3 priorità che ci erano state affidate:

  1. La cura della fraternità, concretizzata nelle proposte di

Incontri diocesani: in particolare le gite associativenel 2017 a Monte Berico e Vicenza, nel 2018 a Roma (dove nel maggio del 2017 67 trentini hanno partecipato all’incontro nazionale Ac con Papa Francesco), nel 2019 a Bologna e santuario di San Luca.
Occasioni per coniugare gli aspetti spirituali, culturali, artistici e di amicizia. E le Giornate diocesane – “Dare sapore alla vita” con Paola Bignardi, “Tutto quanto aveva per vivere” con il nostro vescovo e Roberto Calzà, “Di generazione in generazione” con Franco De Battaglia e il vescovo Lauro.

Itinerari di spiritualità, con la proposta di alta qualità delle meditazioni di don Giulio nell’approfondimento sapiente e intenso dell’Evangelii Gaudium (con le giornate ospitate sul territorio), della preghiera della Chiesa (accolti da diverse realtà comunitarie di preghiera) e quest’anno della Pacem in Terris a Trento… Su mandato dell’Arcivescovo, rivolti a tutta la comunità diocesana (con riscontri peraltro poco significativi, ad eccezione della partecipazione agli Esercizi Spirituali di Avvento e Quaresima, grazie anche all’eccellente qualità dei relatori).
Permettetetemi di ringraziare calorosamente don Giulio per l’accompagnamento spirituale e umano, anche molto concreto, sicuramente provvidenziale.

Collaborazione con altre realtà ecclesiali, in sintonia di intenti – l’itinerario sulla preghiera con Unione Cattolica Artisti Italiani e Area Cultura della Diocesi; la camminata annuale sul Sentiero Frassati del Trentino a inizio luglio insieme a Vita Trentina e Montagna Giovani; la mostra sull’Ac trentina in collaborazione con l’Archivio diocesano.

  1. La cura dei legami associativi, recuperando le nostre radici e la bellezza dell’esperienza associativa di cui siamo figli ed eredi con le celebrazioni legate ai 120 anni dalla fondazione dell’Ac in Trentino e cercando di essere accoglienti nell’organizzare gli incontri di Consiglio diocesano.
    Ringrazio per questo Serena, Roberto, Fabio, Renata, Giuseppe, Giampaolo e Maddalena – e don Giulio – che hanno condiviso con me l’esperienza della responsabilità diocesana in Presidenza.
    Altro bel frutto di cura dei legami associativi è la nostra rivista diocesana “Camminiamo Insieme” – ed è per me un piacere ringraziare il comitato redazione (Salvatore, Amelia, Fabiola, e ora anche Silvia e Pamela); grazie anche alle realtà parrocchiali che si raccontano nella rubrica “vita di Ac” e fanno memoria grata di chi ci ha lasciato nella rubrica “volti di Ac”; a Roberta per gli stimoli alla lettura – oltre che per il servizio appassionato di incaricata Ave; ad Alessandro per le provocazioni costruttive nella pagina dell’attualità; a don Giulio per gli approfondimenti spirituali; alla nostra valente Cristina per la cura attenta, precisa e cordiale di ogni aspetto della segreteria diocesana.

  1. L’attenzione particolare ai ragazzi e giovani, che ci anima ma che stentiamo a concretizzare, data l’età anagrafica della nostra Ac… Cito in particolare due attività realizzate: il percorso “Accompagnare” per accompagnatori di giovani, in collaborazione con l’Area Cultura e la Scuola Diocesana di Formazione Teologica, e i campi scuola estivi per ragazzi (e, nei primi 2 anni, anche per famiglie e giovanissimi), grazie alla dedizione, energia ed entusiasmo degli educatori Acr e loro responsabili.
    Ringrazio in particolare Michela di Volano e Cristina di Rovereto per averci sempre creduto, investito tempo e risorse, per essersi rimboccate le maniche e aver gestito personalmente i campiscuola Acr.

IL “PER SEMPRE”

Il nostro “per sempre” è davanti ai miei occhi: nella vostra partecipazione fedele, nella vostra disponibilità dove necessario e nella vostra presenza qui, oggi; nel non arrendersi al logorio del tempo sull’età anagrafica dei soci, che a Giustino, Cloz, Tuenno, Riva del Garda, Arco, Lizzana, Rovereto, Volano, Calliano, Besenello; nel territorio di Trento con le realtà associative del Santissimo Sacramento, del Duomo/Santa Maria Maggiore e del Gruppo diocesano; a Villazzano, Lavis, Nave San Rocco, Mezzocorona e Roverè della Luna fedelmente si incontrano, si formano usando gli strumenti proposti dall’Ac nazionale, insieme pregano e personalmente si prestano ai servizi alti e umili in parrocchia e sul territorio.
È vero, il volto della nostra Ac è un po’ rugoso, ma luminoso, dallo sguardo limpido e benevolo di chi con l’età ha guadagnato in saggezza; con il sorriso consapevole e il rimpianto di chi deve misurare le forze rispetto al desiderio di fare il bene. È vero, la nostra realtà è un po’ zoppicante, con – ad oggi – 385 aderenti di cui 30 ragazzi, 7 adolescenti, 14 giovani e 334 adulti (di cui 119 con meno di 70 anni e 215 adultissimi).

Ma siamo qui, oggi, saldamente ancorati alla nostra comunità ecclesiale, chiamati insieme ad abitare con coscienza e responsabilità questo luogo e questo tempo, con speranza e fiducia, senza timore nello spendere ancora e ancora i talenti che ci sono stati affidati.
Insieme continuiamo a camminare dentro questo sentiero che è stato tracciato per noi e che siamo chiamati a tenere sgombro ed agibile per chi continua a cercare esperienze belle di Chiesa, luoghi accoglienti in cui incontrare Gesù, compagni di viaggio nella “città giusta” (come recita lo slogan Acr), nella consapevolezza che – come ci fa notare Gesù stesso – “Lo avete fatto a me”.

Termino ringraziando le 9 persone che, in semplicità e affidamento reciproco, con autentica passione associativa, insieme a me hanno dato disponibilità a prendersi cura dell’Ac trentina per i prossimi tre anni, mettendosi in gioco, al di là degli impegni personali, sapendo che per il bene della nostra associazione servono anche persone che dicono il loro “” a livello diocesano. Per il Consiglio diocesano il numero minimo di eletti dovrebbe essere di 12 persone, ma la candidatura di Serena, Alessandro, Silvia, Innocenza, Lucia, Paola, Marco, Tiziana, Mariassunta… e la mia… supera la formalità con la generosità e la gratuità.

Andiamo avanti, quindi, con il cuore libero e le mani vuote, pronti a lasciarci riempire da quel “per sempre” in cui crediamo.

Grazie a tutti voi, amici miei

Anna