dalla recensione pubblicata su Camminiamo Insieme settembre 2025
Nel testo “Il vento e il filo d’erba” Vittorio Nocella – dapprima impegnato nell’arte poetica e poi orientatosi su temi di ispirazione religiosa – prova a rendere i Salmi in poesia, facendo rivivere i testi sacri dentro la propria esperienza personale.
Nella Prefazione del testo Claudio Giuliodori afferma: «Nei 150 componimenti poetici scaturiti dalla fede del popolo d’Israele si possono cogliere tutte le sfumature e le vibrazioni dell’animo umano nella sua ricerca appassionata di Dio e nel dialogo con lui».
Il titolo considera la precarietà dell’erba, che è simile alla fragilità dell’animo umano, e la speranza che la forza del vento dello Spirito ci prenderà per mano.
Come scrive papa Francesco, «i Salmi non sono nati a tavolino ma nascono dal vivo dell’esistenza. Per pregarli dobbiamo essere quello che siamo nella nostra vita piena di problemi, fatica e incertezza. Come in ogni sinfonia vi sono vari “movimenti”, così nei salmi vi sono vari generi di preghiera: lode, ringraziamento, supplica, lamenti, narrazione, riflessione sapienziale».
Un’operazione molto personale e molto efficace.
Orietta