I dati del 2024 della ricerca su Giovani e fede realizzata dall’Istituto Toniolo (Istituto di Diritto Internazionale della pace, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) evidenziano che “Nel 2013 i giovani che si definivano cattolici erano il 56%, nel 2023 sono scesi al 32,7%, con il netto calo della presenza femminile passata dal 61% al 33%”; ma comunque non viene meno “la sete di spiritualità di ragazze e ragazzi” (vedi Podcast pubblicato sul sito di Avvenire, a cura della responsabile del progetto Paola Bignardi).
Sarà in libreria dall’inizio di maggio “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2024“, ed. Il Mulino, realizzato grazie alle competenze dell’Università Cattolica in collaborazione con Ipsos e con il sostegno di Fondazione Cariplo.
L’Italia è uno tra i paesi europei con maggiori squilibri generazionali: in termini demografici, rispetto al peso del debito pubblico e nella distribuzione delle voci della spesa sociale. Le difficoltà dei giovani nella transizione scuola-lavoro rallentano quella alla vita adulta. La fragilità dei singoli, i grandi mutamenti in atto, i limiti delle politiche pubbliche aumentano il rischio di polarizzazione tra coloro che sono capaci di cogliere nuove opportunità e altri che scivolano verso i margini. La riduzione quantitativa dei giovani fa però crescere l’attenzione nei loro confronti e con essa la consapevolezza della necessità di investire sul successo formativo e sulla solidità dell’ingresso nella vita adulta.