Carissimi,
non è facile in questo tempo imprevisto trovare in noi la gioia dell’attesa del Risorto, ma in questo tempo comunque provvidenziale risulta ancora più urgente ed essenziale ripensare alla fonte della nostra speranza, della gioia di vivere, della fede, del senso della vita… perchè solo così, a prescindere dalla situazione attuale e proprio dentro essa, possiamo trovare la forza, la serenità e il coraggio di abitare con speranza nelle stanze della nostra casa, della nostra famiglia, dell’associazione, della comunità… Solo così la malattia, la preoccupazione per noi e per i nostri cari, la tristezza, il limite, la paura, la solitudine, la desolazione, il buio non prevarranno. Se sapremo ritornare alla sorgente di ogni cosa, alla Via/Verità/Vita che guida i nostri passi verso la luce, allora ogni cosa acquisterà il suo senso e ogni sofferenza, morte, desiderio di conversione non saranno stati invano.
Se sapremo fare spazio alla Parola e all’Amore, accantonando il rumore di fondo di tante parole e di troppe distrazioni che ci creano ansia e ci addormentano la coscienza, riscopriremo che questo tempo è abitato da Dio, che con tenerezza ci sta accanto, anche attraverso le relazioni belle che stiamo mantenendo e costruendo; che con com-passione offre la sua vita per noi e per ogni persona che ha creato perchè sia a sua immagine e somiglianza; che attraverso Gesù ci mostra – come ci ha fatto notare il nostro vescovo Lauro nell’omelia della Domenica delle Palme – “l’amore che non tradisce, non si ferma, va fino in fondo“.
Ci affidiamo reciprocamente nella preghiera e nella partecipazione alle celebrazioni di questa Settimana Santa; ci sia leggero il peso della sofferenza, perchè condivisa con quella pura, totale e rigenerante del Cristo per noi crocifisso, morto e risorto; ci sia d’aiuto l’attesa del giorno nuovo della Resurrezione, quella Pasqua che è relamente “passare oltre“… non per dimenticare o rimuovere, ma per trasfigurare, trovare senso, compiere pienamente la nostra vocazione di uomini e donne, di cristiani, di figli di Dio.
Quest’anno abbiamo scelto di usare come frase di augurio Pasquale le parole del Credo niceno-costantinopolitano «Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine» proprio perchè professare la nostra fede è viverla giorno per giorno, alla luce della conversione del cuore e della speranza vera: quella che riposa in Cristo crocifisso e risorto.
Abbiamo già offerto qualche spunto di riflessione su Camminiamo Insieme di aprile (nell’editoriale, nell’approfondimento curato da don Giulio, nella pagina dell’attualità di Alessandro Cagol); siamo grati alla vicinanza e agli stimoli di Papa Francesco e all’appassionato e intenso coinvolgimento del Vescovo Lauro, che ci accompagneranno nel cammino della Settimana Santa e oltre… in quell’oltre in cui crediamo, speriamo e confidiamo, per il quale serve anche il contributo di ognuno di noi.
Buona Settimana Santa, camminando insieme – ora mogi, poi correndo pieni di trepidazione verso il sepolcro vuoto, poi tornando sulle strade grati, fiduciosi, lieti, festanti… sempre nelle mani di Dio.
Anna