2° Incontro diocesano di preghiera per famiglie Acr

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Data / Ora
Date(s) - mercoledì 03/03/2021
20:30 - 21:00

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Scheda per la preghiera in famiglia – incontro 3 marzo

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2, 13-25)
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di
colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo  corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a
Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti
e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c’è in ogni uomo.

Commento
Nella prima domenica di Quaresima ci siamo incamminati dal deserto verso il monte, luoghi dell’incontro con Dio. Questa domenica ci parla del tempio di Gerusalemme, il grande luogo, per molti l’unico luogo del vero incontro con Dio. Gesù amava quel luogo vi si recava spesso; così gli apostoli con lui e anche dopo di lui.
Gesù si sdegna contro un uso profano del tempio (Vangelo). Come dimenticare le parole di Salomone: Come, tu abiti qui, Signore? Non ti possono contenere i cieli, e i cieli dei cieli, eppure tu accetti di vivere in questo tempio costruito da mani di uomo! I pellegrini che giungono oggi a Gerusalemme, sia cristiani che ebrei, rimangono
impressionati davanti alla spianata su cui sorgeva il grande e solenne tempio di Gerusalemme, che Gesù stesso ha visto e frequentato. Non c’è più nulla! Rimane solo
il muro di fondazione davanti a cui piangere e pregare.
Gesù frequentava il tempio e la sinagoga, rispettava il culto, non voleva distruggere nulla della Legge. Voleva però l’autenticità, la verità, nel rispetto della vera  Tradizione. Chiedeva ai credenti qualcosa di più vero e autentico. Alla donna samaritana aveva detto chiaramente: si adora Dio in spirito e verità; non importa il luogo, sia esso Gerusalemme o in altre parti (Gv 4). Così di fronte alla Legge afferma chiaramente di non essere venuto ad abolirla ma a viverla in pienezza. Anche se qualche volta violava il sabato, lo faceva per fare del bene, per dare compimento alla volontà di Dio. La sua missione è quella di purificare l’osservanza, di ricentrare la verità. Egli ricordava alla gente del suo tempo e oggi a noi, che il tempio e la Legge, il culto e la Tradizione, sono solo strumenti per vivere la fedeltà a Dio e all’uomo.

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