Effetto serra, effetto guerra. Clima, conflitti, migrazioni: l’Italia in prima linea
Grammenos Mastrojeni, diplomatico italiano, e Antonello Pasini, climatologo e divulgatore scientifico, hanno scritto questo libro nel 2017, edito da Chiarelettere. A partire da alcune nozioni base sul cambiamento climatico, propongono un inedito giro del mondo mostrando come la tesi che Papa Francesco aveva già ben espresso a pochi mesi dalla Conferenza sul clima di Parigi nel 2015 sia già realtà. Il cambiamento climatico oggi è un dato di fatto. Il nostro pianeta negli ultimi 200 anni ha aumentato la sua temperatura di 1°C: a noi pare poco ma gli equilibri del sistema natura sono in fibrillazione. Gli autori sostengono che in questa situazione di emergenza la buona notizia è che sappiamo già l’origine del problema. Sono le attività antropiche: è la presenza dell’uomo che con la sua tecnologia ha fatto schizzare alle stelle i gas serra nei pochi anni dalla rivoluzione industriale ad oggi. Conoscere l’origine del problema rende la soluzione più facile, la mette nelle nostre mani. Non possiamo non occuparcene, poiché la questione è complessa: il cambiamento climatico ha effetti che vanno ben oltre… il sudare un po’ di più! È infatti direttamente correlato con lo sviluppo, può diventare causa di conflitti, è origine della perdita di diritti umani. Un solo grado centigrado può ridurre la produttività agricola di una regione, portare alla fame gli abitanti della zona, che quindi non avranno più i soldi per educare i figli e la povertà li costringerà a scelte di vita poco raccomandabili pur di trovare di che sfamare le famiglie. Non è un caso che le zone dell’Africa sub-sahariana siano quelle più devastate climaticamente e, allo stesso tempo, siano quelle dove sono maggiori i traffici illegali e da dove partono grandi ondate migratorie. Il libro approfondisce questo concetto fotografando i cinque continenti, mostrando come siamo tutti interconnessi, come l’esistenza di suolo, ghiaccio, montagna siano fondamentali per la vita nostra e del pianeta. La soluzione non può essere quella di costruire muri: il clima non rispetta i confini, è l’uomo che deve imparare con umiltà a rispettare i confini della natura.