Dire la vita – la trama delle relazioni nell’ordito della preghiera

Dire la vitamicroSono le relazioni che ci costituiscono, dicono gli autori, le relazioni ci hanno formato per quello che siamo diventati. Tramite queste e secondo il modo in cui le abbiamo attraversate, siamo usciti sempre diversi da come, in esse, siamo entrati.
Quattro domande costituiscono l’intelaiatura del libro dire la vita edito da AVE nel 2013, scritto dalla Commissione adultissimi dell’Azione cattolica italiana: dare la vita, trattenere o lasciare andare? scambi di vita, possedere o per-donare? processi di vita, cambiare o maturare? oltre la vita, temere o desiderare?
Lo spunto per individuare tracce di approfondimento è in quattro diverse fasi di ascolto proposte da chi la vita ha avuto tempo di assaporarla nelle sue diverse sfumature: ascolto delle Scritture; del cuore, dentro di noi; della terra, intorno a noi; del cielo, oltre a noi.
Ripropongo qui di seguito, perchè perchè mi sembra bene si intrecci con il nostro tema associativo del viaggiare inteso come opportunità di cambiamento, uno stralcio dal capitolo processi di vita.
“Di fallimenti è piena la vita. Senza l’impatto con il limite, nostro e altrui, non si cresce. Accettare i nostri difetti fisici e di carattere, senza ripiegarsi in essi ci fa bene. Non siamo gli stessi di ieri e, domani, non saremo uguali a oggi. Cambiare idea vuol dire porsi domande e cercare risposte. Anche nel ciclo biologico della vita ci sono i processi di maturazione. Qualche cosa di noi rimane lungo la strada. Custodire, contemplare il passato, ci serve all’oggi per rileggerlo con sapienza. Non solo per vedere gli errori commessi ma, ancora di più tramite questi, per scoprire cosa è intervenuto nella nostra vita. La memoria dunque è importante e necessaria alla vita. Grazie ad essa possiamo scegliere di vivere con gratitudine, non con rimpianto; non con nostalgia ma con consapevolezza.”
Questo viaggio nella memoria, nella nostra personale storia, ci permetterà di scoprire, gli autori ne sono certi!, la presenza di Dio, la sua fedeltà nonostante i nostri tradimenti.
Da qui nascono un impegno ed un’opportunità per ognuno: narrare ad altri questa meraviglia o, detto più semplicemente, dire la vita.