Dal campo scuola famiglie 2017

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Nel mese di luglio mi è arrivata da una cara amica Ac la proposta di partecipare al campo famiglie Ac; ne ho parlato con mio marito e mio figlio, ci è sembrata una buona idea anche se eravamo un po’ titubanti poiché non conoscevamo quasi nessuno!
Finalmente venerdì 24 agosto sera partiamo, arriviamo a Volano e le indicazioni dateci erano perfette, incominciamo a salire sul monte Finonchio e su su:” ma dov’è? sei sicura della stradina?” dice Stefano e io:” Sì: stradina stretta, tornanti e in salita”. Poco dopo davanti a noi, illuminato dai fari, vediamo un bellissimo capriolo in mezzo alla strada! Che meraviglia, poi ecco che vediamo anche la colonia Santa Maria Goretti … che bel posto!
Tutti sono ancora a cena, ma ci accoglie subito qualcuno, ci spiega dove sono i nostri letti e che ci si ritrova dopo il gruppo di adulti e i ragazzi tutti insieme. Edoardo incontra subito amici Ac giovanissimi già conosciuti, io e mio marito ci aggreghiamo al gruppo delle famiglie.
Ci viene presentata l’attività dell’associazione “Pimpinella” che raccoglie sementi orticole e frutticole delle nostre valli per preservarle e distribuirle gratuitamente alle persone interessate, con l’obbligo però di salvaguardare le sementi per poi poterle donare nuovamente. Verso le undici alcuni di noi sono andati a dormire, molto prima i bimbi delle elementari e medie, gli animatori giocavano un po’ fra loro e anche un gruppo di genitori si è messo a giocare! Il mattino dopo si è saputo in senso buono che i genitori avevano fatto più fracasso dei ragazzi… eterna giovinezza!!!!
Ore otto sveglia con la musica delle “tagliatelle di nonna Pina”, la preghiera e poi i genitori riuniti ad ascoltare degli esperti informatici della Fondazione Bruno Kessler su come le app (“bring the food” e “quanto spreco”) possano aiutare ad evitare lo spreco di cibo, con la distribuzione delle eccedenze ale associazioni di volontariato per aiutare i meno abbienti.
Ore dodici la Santa Messa in un chiesetta veramente bella. L’assistente diocesano don Giulio dice ai ragazzi del campo Acr che sta per concludersi di portare a casa nei nostri cuori due parole: “LAUDATO SII MI SIGNORE” e “CROCE” come segno di AMORE! Poi tutti di corsa a pranzo… che bello tutto quel vocio di bimbi, fra gli adulti incominciavamo anche noi ad inserirci! Poi pausa, riposino, ci si ritrova verso le 15.30 e questa volta l’argomento è la “merenda dei popoli” per aiutarci a riflettere sullo squilibrio mondiale nella distribuzione del cibo e delle risorse. Aiutati da 3 amici del Sermig di Mori, con la presentazione di ciò che un umile uomo come Ernesto Oliviero è riuscito a fare all’ ex “ Arsenale” di Torino, un lavoro immenso sulla solidarietà basato su di un semplice input: ogni uno deve guadagnarsi ciò che ha! Così è riuscito – con poche persone all’inizio, moltissime ora – a creare un’associazione che ha basi in molte parti del mondo. I volontari, che ci hanno illustrato come è divisa la ricchezza di cibo nel mondo con una semplice “merenda”, sono riusciti a farci proprio pensare, noi adulti e anche i bambini piccoli!
Poi la cena e gioco insieme; devo dirvi che io mi sono stancata a forza di ridere: avevamo grandi e piccoli le lacrime agli occhi, ma dalle risate, aiutati dai giudici imparziali Renata la cuoca, don Giulio e 2 ragazzi (Andrea e Arianna)… una serata con un gioco semplice che ci ha riempiti di gioia e allegria.
Poi è già arrivata domenica, ci troviamo noi genitori con don Giulio per il momento di spiritualità, dove accanto alla riflessione e al silenzio ci vengono poste delle domande su cui riflettere come coppia. Ci ritroviamo poi tutti assieme e esponiamo i nostri pensieri, un confronto veramente bello! Arriva subito mezzogiorno, si va a Messa, dove viene consegnato ad ogni famiglia un ricordo e poi tutti a pranzo!
Ecco, è già giunta l’ora di fare le valigie; dopo aver pulito la colonia, una lauta merenda, ci si deve salutare, con molta commozione.
Devo dire che per noi è stata un’esperienza veramente speciale: essere accolti, inseriti in un gruppo è speciale! Forse dovremmo riuscire nella vita di tutti i giorni a ritagliarci degli spazi per far aggregazione fra le persone, ma senza scopi o interessi, solo per il piacere di condividere l’allegria o la tristezza che ogni uno di noi ha!
Grazie di cuore, ritorniamo alla nostra comunità arricchiti da quest’esperienza.

Camilla, Stefano e Edoardo (Ac Lavis)