Coraggio, per un orizzonte più sereno

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Cari amici di Ac,
 
è la prima volta che mi rivolgo a voi con questo appellativo e per iscritto come nel medio evo…
 
Viviamo giorni strani, inediti e quasi surreali, in cui è facile anche perderci e comunque – a me capita –  sentirci “straniti”. Non possiamo dimenticarci di chi li vive nella sofferenza e nella fatica e questo diventa per ciascuno di noi stimolo a non perdere tempo e ad occuparci di quelli che sono i nostri doveri personali e famigliari e la nostra preghiera per le famiglie in difficoltà, i malati, i defunti e tutti gli operatori sanitari e per la sicurezza e la protezione civile. 
 
Come vostro assistente diocesano mi sento di potervi scrivere una parola di vicinanza, di incoraggiamento e di raccomandazione… al Signore! 
 
Vi sono vicino e vi ricordo ogni giorno non potendovi incontrare e vedere nei nostri consueti incontri. Temo che non potremo fare neppure la nostra ultima Giornata di Spiritualità il 18 aprile; speriamo! Anche questa è un’esperienza nuova che ci insegna qualcosa e ci farà apprezzare quello che di solito diamo per scontato.
 
Un saluto a ciascuno di voi e alle vostre famiglie e ai vostri gruppi parrocchiali con un augurio di bene nel Signore anche in vista della Settimana Santa ormai vicina.
Lo faccio con un bel testo di Papa Francesco nella sua Esortazione Apostolica dopo il Sinodo sull’Amazzonia (n. 109):

 
“Come cristiani, ci unisce tutti la fede in Dio, il Padre che ci dà la vita e ci ama tanto. Ci unisce la fede in Gesù Cristo, l’unico Redentore, che ci ha liberato con il suo sangue benedetto e la sua risurrezione gloriosa. Ci unisce il desiderio della sua Parola che guida i nostri passi. Ci unisce il fuoco dello Spirito che ci spinge alla missione. Ci unisce il comandamento nuovo che Gesù ci ha lasciato, la ricerca di una civiltà dell’amore, la passione per il Regno che il Signore ci chiama a costruire con Lui. Ci unisce la lotta per la pace e la giustizia. Ci unisce la convinzione che non si esaurisce tutto in questa vita, ma che siamo chiamati alla festa celeste dove Dio asciugherà ogni lacrima e raccoglierà quanto abbiamo fatto per coloro che soffrono”.
 
Come dicono i francesi “bon courage!”; come si dice in terra di Rendena: “Fa bel!” per un orizzonte più sereno per tutti.
 
CORAGGIO, dunque!!!
 
don Giulio