Cercatori di bellezza nel quotidiano

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«Gli occhi parlano, gioiscono, diventano cupi: sono il riflesso della nostra vita.
Lo strumento con cui percepire la realtà senza filtri, la porta che svela noi stessi.»
(Lettera pastorale “Occhi” – Mons. Lauro Tisi – giugno 2021)

Questo tempo di pandemia, che lentamente ci stiamo lasciando alle spalle, ha segnato ciascuno di noi in modo diverso e in alcuni tratti in modo indelebile. Si tratta però di cercare insieme quei segni che percepiamo come ferite, per trasformarle in feritoie attraverso cui far passare la luce, la luce della speranza.
Un elemento che sta segnando questo cammino sono indubbiamente le mascherine che portiamo, tanto più se ci troviamo in compagnia di altri. Belle, anonime, firmate, colorate, fatte in casa o comperate al supermercato… dobbiamo portarle e ci costa fatica, ci tolgono la familiarità di un volto; a volte, dietro quella mascherina ci nascondiamo. Di sicuro fanno emergere una parte del nostro volto, gli occhi, che non sempre ci soffermavamo ad osservare.

Gli occhi, si diceva un tempo, sono lo specchio dell’anima, una via per cogliere o meglio leggere sentimenti, preoccupazioni, fatiche… ma altresì, da come sanno guardare il mondo, riflettono un animo aperto a coglierne le sfumature, i particolari e le meraviglie, oppure il vissuto, le attese, i desideri e le delusioni di chi ha smesso di sperare.
Educare alla bellezza è educare ad osservare, è saper cogliere l’inatteso. La tecnica ci permette di poter disporre di un terzo occhio, la macchina fotografica, che possiamo trovare in varie forme più o meno tecnologiche, e che incorporata nel telefono possiamo portare facilmente con noi.

Cogliendo gli spunti che la Lettera pastorale 2021 del Vescovo Lauro ci offre e che i nostri sussidi formativi dei vari settori ci propongono, come comitato di redazione lanciamo l’iniziativa “cercatori di bellezza nel quotidiano”: ogni mese inviteremo tutti – dai ragazzi ai nonni – a scattare e a inviarci una foto che rappresenti un oggetto o argomento legato al nostro percorso di vita e di fede, da interpretare secondo la propria sensibilità. Le foto, che saranno raccolte dalla segreteria diocesana, saranno poi valorizzate sulla copertina di Camminiamo Insieme e inserite in un articolo di approfondimento culturale o spirituale.

L’intento è di aiutarci a cogliere, dentro la nostra quotidianità, i segni della bellezza che ci accompagnano… perché possano essere semi di speranza da far fiorire in noi e condividere con gli altri, come ci invita ancora il Vescovo Lauro: «E sarà ancora più bello se non si tratterà di uno sguardo solitario».

Fabiola