Azione cattolica: motore di fede e di tradizione

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Nel 2° incontro del ciclo “Vivere l’oggi dentro la storia“, giovedì 18 ottobre abbiamo gustato l’approfondimento di Ernesto Preziosi su “Una storia lunga 150 anni. Azione cattolica Italiana: un ideale ancora giovane“.

Nella prima parte, il referente dell’Area Cultura Leonardo Paris (docente di teologia dogmatica, psicologia della religione e neuroscienze presso lo STAT e l’ISSR Romano Guardini) ha offerto un approfondimento sulla tradizione.

Una breve sintesi
Perché ricordare? Come farlo perché diventi tradizione per il domani?
Partire da Gesù, lui stesso inserito in una tradizione, quella ebraica, che è tradizione consolidata e plurale; Gesù legge la sua vita alla luce della Sacra Scrittura (Salmi e passi dell’Antico Testamento), soprattutto nei momenti di lode, di scelta, di crisi.
Per noi cristiani non è così immediato, perché la tradizione è meno plurale; ma in definitiva, la nostra tradizione non è un libro, è una persona vivente, che diventa vivente in noi: Gesù Cristo. Per questo dobbiamo avere chiaro, di tutti gli strumenti della tradizione che abbiamo a disposizione, cosa ci aiuta e cosa invece ci allontana dal trasmettere/tradurre con la nostra vita Cristo. Perché siamo responsabili e chiamati, verso gli altri e verso il futuro, a tenere viva la fiamma che è Gesù, mettendoci noi l’aria perché continui a dare luce e calore, affrontando la fatica e la pazienza del passare attraverso la concretezza della carne di Cristo e della nostra.

L’incontro è poi continuato nel racconto della tradizione viva e vivificante dellAzione cattolica, dalle origini ad oggi, in questi 150 anni di storia di persone, eventi e scelte libere, gratuite, consapevolmente responsabili a servizio della Chiesa e del territorio italiano.
Ernesto Preziosi (membro dell’Istituto Paolo VI per la Storia dell’Azione cattolica e del Movimento cattolico in Italia; già vicepresidente nazionale del Settore Adulti di Azione cattolica dal 1995 al 2006; membro dell’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; docente di Storia dei Movimenti e dei Partici politici e di Storia contemporanea; giornalista pubblicista, autore di numerose pubblicazioni) ci ha fatto attraversare 150 anni di storia italiana e cattolica in un’analisi attenta e appassionata della realtà ecclesiale, associativa e sociale.

Partendo dalle radici nel 1867 a Bologna, ad opera di alcuni giovani, per l’ispirazione di Mario Fani di Viterbo e la guida di Giovanni Acquaderni – di cui Preziosi ha scritto un interessante libro, “Un altro Risorgimento – Alle origini dell’Azione Cattolica per una biografia di Giovanni Acquaderni”.
Ripercorrendo le vicende legate all’unità d’Italia e alla dissoluzione del potere temporale dello Stato pontificio e intrecciandole con la scelta di questi giovani cattolici di dar vita ad una associazione cattolica di laici fedeli al Papa e alla Chiesa che, in un periodo in cui ai cattolici era formalmente interdetta la partecipazione politica, scelsero di impegnarsi nella educazione religiosa e culturale e nella fedeltà al Papa e alla Chiesa. La storia di Ac è quindi storia di formazione, di educazione e di testimonianza, grazie a tanti uomini e donne (tra cui Preziosi ricorda in particolare Giuseppe Toniolo, Armida Barelli e Vittorio Bachelet) che sono vissuti nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa.
Qual è il nucleo carismatico che si è trasmesso fino ad oggi e che ancora ne determina il senso? La centralità dell’evangelizzazione missionaria, che dall’Evangelii nuntiandi di Paolo VI ha condotto all’Evangelii gaudium di Papa Francesco. E l’Azione cattolica si propone di realizzarla come risposta di una chiamata vocazionale ascoltata e vissuta all’interno di un’associazione, insieme, rispondendo con la propria vita.

La registrazione audio degli interventi

Una breve sintesi a cura di Roberto Prezzi