Abiterai la terra
Commento all’enciclica Laudato si’
Siamo a pochi giorni dall’appuntamento del “Cop21”, durante il quale i capi di governo, a vent’anni dal Protocollo di Kyoto, si incontreranno per redigere un nuovo accordo su cambiamenti climatici e riscaldamento del pianeta. Molte le attese riguardo a questo incontro.
Molte le aspettative perchè sul tavolo delle trattative c’è il futuro: del pianeta e quindi dell’umanità; dell’ambiente e quindi dell’uomo. Proprio questo intimo intreccio è tra i temi dell’enciclica Laudato Sì e il libro “Abiterai la terra”, edito da AVE, prova a tratteggiarne alcuni aspetti. Prendono la parola persone che nella vita di ogni giorno si occupano di economia, di politica, di filosofia… contestualizzando le riflessioni che l’enciclica invita ad approfondire.
Dopo aver letto l’enciclica, in realtà, i commenti mi sono sembrati quasi superflui. Invito ognuno, quindi, a regalarsi questa lettura che, come oramai papa Francesco ci ha abituati, ha un linguaggio semplice e lineare. Pur affrontando tematiche che mettono alle strette i grandi del pianeta, vengono delineate con semplicità disarmante origine, causa, effetti e possibili ricadute non immediate dell’agire sconsiderato. Di che si tratta? Proprio di quel concetto già enunciato: l’agire di chi non si considera un “unicum” e dunque non scorge la perfetta relazione tra tutto ciò che è vivente sul nostro pianeta, nella nostra casa.
Sconsiderato è chi ritiene l’uomo come fine ultimo di ogni scelta senza ricordarsi che anch’egli è creatura tra le creature. Sconsiderato è chi pone il profitto, l’economia, il denaro al di sopra di ogni valore, dimenticando che la natura ha suoi valori, che una volta intaccati non possono essere facilmente risanati.
I commenti, ma soprattutto l’enciclica, ci invitano quindi, dopo aver preso coscienza del problema e dello stato di calamità in cui abbiamo portato la nostra casa, a prenderci ognuno, per la nostra parte, la responsabilità di operare perchè le cose cambino.
C’è un appello chiaro ad ogni uomo e anche ad ogni credente. La nostra spiritualità non può rimanere sorda alla sofferenza che ci circonda, sia essa sofferenza degli uomini che reclamano dignità o di luoghi del pianeta che invocano rispetto.
Solo in un impegno condiviso la nostra casa potrà tornare a splendere, per noi, per le generazioni future e, non ultimo, per permettere ad ogni creatura di rinnovare la sua lode al Creatore.
Roberta Villa