dall’articolo di attualità del nostro addetto stampa, di prossima pubblicazione su Camminiamo Insieme febbraio 2023
Abituati male, educati meglio
Da anni l’umanità vive con stili di vita ben superiori a quello che il sistema socio-economico mondiale può sostenere.
Lo abbiamo scoperto a caro prezzo con il Covid, tastando con mano che una educazione sanitaria adeguata può diminuire i rischi di contrarre un virus, che finalmente sembra essere più storia che attualità. Lo abbiamo visto in tema alimentare, con la siccità dei mesi estivi unita a primavere e autunni poco piovosi. Verdure, frutta, formaggi, pesce difficili da trovare e, se reperibili, addirittura a costi altissimi. Tutto questo si è poi riversato nelle spese quotidiane, dal costo del latte e del caffè… e quindi nel solito cappuccino con brioche. E quando i prezzi salgono, sale anche quella parola brutta di nome inflazione, che fa perdere potere alla moneta italiana e quindi a ciò che lo Stato italiano può fare per promuovere iniziative al rafforzamento del potere economico di ogni singola famiglia.
Ma abbandoniamo questa piccola lezione di economia e torniamo all’attualità, che per tutti vuol dire “guerra in Ucraina”. Dopo quasi un anno di combattimenti che hanno messo a dura prova il legame tra gli Stati dell’Unione Europea, unitamente agli Stati Uniti, un aspetto è emerso chiaro, con conseguenze enormi sull’economia: il peso dei dazi. Un dazio è una tassa su un prodotto che esporta e/o importa quando vuole penalizzare qualcuno, limitandone la vendita e il transito. In questo caso, tenendo sempre conto del clima di guerra che interessa l’Europa, la Russia applica dazi sulle esportazioni di gas, petrolio e tutti i generi importanti per affrontare l’inverno, così da costringere gli Stati Europei ad essere più “morbidi” nelle loro sanzioni.
Qualcuno potrebbe pensare di andare da altri “mercati” a prendere petrolio e gas, ma non è così facile, perché se in qualche caso esistono già collegamenti tramite enormi condutture, in altri bisognerebbe trasportare il tutto con enormi costi. Anche usare forniture interne rischia di far esaurire le scorte e non è ancora conveniente “trivellare” in Italia, per esempio.
Tornando al principio del tema affrontato, rieccoci quindi a parlare di un nuovo stile di vita che va rimodellato, con la limitazione di tutto quello che significa energia: dall’elettrica al riscaldamento, dalla gestione energetica di uffici pubblici a quelli ecclesiastici.
Bisogna ammettere che una campagna informativa a tappeto ha permesso a molti di capire il problema e correre ai ripari, attraverso diverse forme di risparmio energetico. Una promozione che ha trovato come ogni anno la sua “Giornata Internazionale del Risparmio Energetico” il 16 febbraio, con l’iniziativa M’illumino di meno, che ha permesso enormi risparmi e grande sensibilizzazione.
Anno dopo anno, M’illumino di Meno ha promosso e raccontato le molte azioni, piccole e grandi, che ciascuno di noi può fare per salvare il pianeta. Si tratta infatti di spegnere in contemporanea in tutta Italia le luci abitualmente accese di notte di musei, piazze, lampioni stradali, monumenti; ma anche noi possiamo aderire nel nostro piccolo in casa: luci di corridoi, di entrate di case, luci di cortesia di televisori e altro ancora (e non solo il 16 febbraio!).
La Chiesa trentina quest’anno si è fatta subito viva per spiegare come affrontare il tema del risparmio energetico e tramite il suo nuovo giovane vicario don Claudio Ferrari ha presentato alla stampa le possibili soluzioni che da qualche mese vengono applicate. La più importante è la celebrazione delle funzioni durante la settimana in luoghi più piccoli rispetto alla chiesa parrocchiale, con un risparmio sul riscaldamento durante la settimana. Sappiamo tutti come questi grandi spazi possono essere riscaldati anche poche ore prima con l’ausilio di grandi termoconvettori ad aria, ma gli alti costi energetici sono diventati proibitivi. Anche negli oratori si è pensato di raggruppare gli incontri in alcune sale tenendo chiuse momentaneamente le altre, almeno fino ad aprile, quando la temperatura consentirà di riequilibrare la temperatura con le finestre aperte ad abbracciare il caldo sole primaverile.
Non ultima soluzione, promossa dalla nostra Provincia ma anche a livello nazionale, è l’idea del car pooling, ovvero auto di gruppo: una modalità di trasporto di gruppo che consente un viaggio condiviso, ad esempio tra colleghi per andare a lavorare. Ciò comporta tre benefici: riduzione del traffico, dei costi del carburante e dell’inquinamento (con la diminuzione delle famose “polveri sottili”).
Abbiamo analizzato varie soluzioni al problema del risparmio energetico, augurandoci naturalmente che l’emergenza Ucraina trovi una sua degna e pacifica fine. Non per questo poi dovremo allentare le misure messe in atto, ma anzi ragionare in modo diverso da quanto fatto in passato. Non quindi cercare di tamponare per risparmiare, ma cercare di prevedere, promuovere e applicare nuove soluzioni per tenere sempre alte le riserve energetiche. Un cambio di mentalità che va trasmesso prima di tutto alle nuove generazioni, chiamate ad essere informate bene ed educate meglio al risparmio.
Alessandro Cagol