La nostra Bella Storia

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La nostra “Bella storia”

Passate le feste ed iniziato il nuovo anno, basta dare un colpo d’occhio al calendario associativo ed ecco, il rinnovo delle responsabilità diocesane è dietro l’angolo. Il 29 gennaio celebreremo la nostra Assemblea diocesana elettiva.

E man mano che questa data si avvicina siamo invitati a sentire sempre più forte l’invito che Papa Francesco fa nell’Evangelii Gaudium di preoccuparci di “iniziare processi più che occupare spazi”.

Proprio così: la nostra responsabilità associativa non è un posto che si prende e si lascia, ma un tempo che ha reso e rende possibili molte cose per molte persone. Quando pensiamo ai nostri impegni ci vengono subito alla mente le fatiche, i costi in termini di tempo, di pensiero, di rinunce… Proviamo invece a guardare per prima cosa alle occasioni buone che abbiamo vissuto in questi anni di Ac come presidenti, come animatori di gruppi, come consiglieri diocesani ma anche come semplici aderenti. Pensiamo alle persone che abbiamo incontrato e che abbiamo coinvolto, a qualche libro letto, ad alcune idee discusse, alla Parola di Dio che è entrata nel nostro cuore. Impariamo a vedere nelle piccole cose la forza del Bene che agisce.

Molte volte ci lasciamo scoraggiare dai numeri… dobbiamo invece continuare con coraggio, perché le fondamenta della nostra associazione sono proprio i nostri piccoli gruppi in cui si respira un’aria di famiglia, di fraternità e di gioia.

I gruppi che insieme a quelli di tutta Italia hanno costruito quella “Bella storia” che siamo invitati a celebrare quest’anno in cui ricorrono i 150 anni di storia dell’Azione cattolica. Una storia costruita da tutte le nostre storie in Ac, iniziate in qualche momento della nostra vita, che raccontano di persone incontrate, di esperienze vissute, di scelte compiute; storie fatte di immagini, di parole ascoltate, di volti e luoghi stampati nel cuore.

Quella dell’Ac è proprio una bella storia, perchè ci mostra davvero – come dice Papa Francesco – che “il tutto è superiore alla parte” e che le nostre individualità, i nostri territori e le nostre associazioni parrocchiali rendono bella la Chiesa e l’associazione intera.

Impariamo quindi a vivere con coraggio questo tempo con le sue sfide e le opportunità che porta con sé e a guardare al tempo che verrà con speranza e fiducia.

Maddalena