Tempo di estate, tra vacanze e stupore da coltivare

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dai contributi pubblicati su Camminiamo insieme Estate 2024

l'editoriale della Presidente diocesana Fabiola...

Tempo Estate Eccezionale

Cerco l’estate tutto l’anno e finalmente eccola qua!

E si è proprio così! Attendiamo finalmente un tempo di riposo, di distensione, di stacco dai tanti impegni, di distrazione dalle faccende di casa e di lavoro …e finalmente l’estate ce ne dà modo.
Come, dove, quando e con chi sono gusti personali e determinati da fattori anche indipendenti dalla nostra volontà, quello che conta è che arrivi l’estate.
L’attesa soprattutto è che questo tempo di distensione e di riposo ci ridoni vigore e nuove energie per riprendere poi la quotidianità nei mesi che verranno.

È importante che possiamo dare ampio spazio ad interessi, esperienze e attività che ci piace fare e per le quali non abbiamo mai il tempo sufficiente da dedicare: aiuta a ritrovare profondità, pensiero, creatività, a respirare nuovamente…e non mi riferisco solo alle letture, alle camminate, all’ultima riflessione di don Luigi M. Epicoco …ma alla cucina, al bricolage, al riordino anche di qualche cassetto, alla ricerca di funghi e fragoline di bosco.
È dentro le piccole cose da riscoprire che ritroviamo noi stessi, ci sorprendiamo per quanto sanno riempirci di soddisfazione riscoprendo in noi abilità insperate!

Teniamoci caro questo gusto della ricerca, della prova, quel pensiero, quella riflessione che ci ritroviamo a fare mentre in modo più disteso del solito ci occupiamo dell’orto, della casa, o semplicemente stiamo guardando l’orizzonte al mare, in montagna o dal terrazzo di casa.
Custodiamo queste profondità e ampiezze di spirito che abbiamo modo di sperimentare: sapranno aiutarci nella ripresa della routine quotidiana, saranno il nostro bagaglio per vivere il ritorno a quella che chiamiamo normalità, che a tutti gli effetti è il tempo del kairos, del servizio, della speranza, della semina, del tempo da donare e del tempo per ricevere.
Facciamo tesoro delle piccole e grandi esperienze che viviamo in questo tempo, perché saranno un dono da condividere anche nei nostri incontri, nei gruppi, nella vita associativa. Sapremo così rimettere dentro i nostri itinerari creatività nuova, voglia di condividere e di costruire ancora insieme, per uscire da quell’alone di grigiore che la pandemia ci ha lasciato, quel misto tra sfiducia e paura che ci limita ancora l’orizzonte.

Possiamo ancora sorprendere e sorprenderci, perché siamo stati fatti con stupore e meraviglia… quello stesso stupore e quella stessa meraviglia che sperimentiamo oggi nella soddisfazione per la marmellata che abbiamo preparato, per le nuove tende di casa finalmente finite, per un giardino o un balcone carico di profumi e di colori, per quel cesto di porcini frutto di un bel pomeriggio in montagna, per il tramonto che questa sera è proprio bello!
Facciamo esperienza di stupore e meraviglia per poterci stupire e meravigliare anche quando non sarà più estate. Buona estate!

Fabiola

... e il contributo dell'addetto stampa Alessandro...

Tempo di vacanze

Le vacanze… obbligo o necessità? Pensieri o svago?

Carissimi, come ogni anno il mese di agosto è destinato ad una riflessione molto leggera perché, come dico sempre, potreste essere comodamente in giardino a casa, in spiaggia o in montagna o, purtroppo, in qualche ospedale. Ovunque voi siate, unirà tutti ciò che sto per scrivere. Una vera e propria riflessione a 360 gradi sul tempo delle vacanze.

Facciamo subito un tuffo nella storia e scopriamo che l’etimologia della parola vacanza deriva dal latino: vacantia, neutro plurale sostantivato di vacans, participio presente di vacare (essere vuoto, libero).
Gli antichi romani, oltre ai sistemi di trasporto dell’acqua dai grandi laghi fino alle piazze della città, alle opere murarie come il Colosseo, all’organizzazione militare delle legioni, inventarono anche le ferie: con l’estate, i nobili abbandonavano il caos dell’urbe (la città, Roma) per andare in villeggiatura nelle loro splendide ville in campagna o al mare.
La zona preferita per le ville marittime era la Campania, che ospitava località emblematiche come Pompei, Ercolano e Stabia, facilmente raggiungibili da Roma, con un clima mite e spiagge attraenti che le rendevano centri turistici privilegiati dove i nobili romani si dedicavano a serate con banchetti, a bagni termali e gite in barca.

Dopo ampia consultazione ho pure scoperto che il Ferragosto è nato proprio ai tempi di Roma Antica: la parola deriva dal latino feriae Augusti, ovvero “riposo di Augusto”. Il riferimento è in onore di Ottaviano Augusto, da cui prende il nome il mese di agosto; durante il suo impero – che si dispiega a cavallo dell’anno 0, tra avanti e dopo Cristo – il mese di agosto era dedicato a riposo e feste.

Facciamo un balzo avanti nella storia e scopriamo che la prima vacanza ufficiale, insomma le prime ferie concesse per riposo e hobby personali, furono decretate in Inghilterra nel 1871 quando con il “Bank Holiday Act” si riconoscevano ben quattro giorni di ferie per i dipendenti delle banche in Inghilterra, Galles e Irlanda.
Usando un termine molto attuale (visto il tempo piovoso da marzo a inizio luglio…) possiamo dire che da allora ne è passata tanta di acqua sotto i ponti prima di arrivare ai giorni nostri, quando appunto la parola “ferie” o “vacanze” o “tempo di riposo” racchiude esperienze diverse e motivazioni più disparate.

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Ora, già ad ottobre, quando l’effetto ferie è praticamente finito, si incomincia a pensare ai ponti dell’anno successivo: quelle date da abbinare al 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno e anche a Trento città al 26 giugno, per poi pensare alle ferie vere e proprie tra luglio e agosto, e per chi non ha figli a scuola anche settembre.
Già, perché i nostalgici ricorderanno (parliamo di 45 anni fa!) che la scuola iniziava il primo di ottobre e molti potevano pensare di fare le ferie in “bassa stagione” risparmiando un po’.
Le domande più gettonate nei pensieri autunnali sono: dove, come, quando e, a volte, con chi. A tutto poi, si abbina la domanda più in voga, fonte di pensieri: quanto costa?

Basandomi, come detto all’inizio, su quanto ci circonda, forse la vera domanda che dovremmo farci prima, durante e dopo le ferie è: perchè?
Traduco: una persona, una famiglia, un gruppo di amici pianificano le ferie perché va di moda e non bisogna essere da meno di chi ci vede quotidianamente, oppure abbiamo veramente bisogno di riposo, o ancora ci piace la compagnia, o siamo viaggiatori alla ricerca di avventure?
Ognuno troverà la sua risposta, ma indubbiamente, ovunque si vada – una settimana, due o solo qualche giorno – quando si torna, spesso felicemente, tra le mura domestiche, molti pensano e non sempre dicono che poi “a casa bisognerebbe avere altri giorni per recuperare energie dopo le ferie!”. Invece troppo spesso l’ultimo giorno prima della ripresa dal lavoro si ritorna magari dopo code esagerate in autostrada, lunghe attese agli aeroporti oppure ritardi di ore dei treni. Uno stress che ci rende pallidi nonostante il sole e spossati nonostante il riposo, tanto che arrivati al lavoro i colleghi ti vedono magari stanco e si domandano cosa tu abbia fatto invece che riposarti. Insomma, paradossalmente le ferie ti hanno “svuotato”, e non solo il portafoglio…

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Papa Francesco, intervistato dai giornalisti nell’agosto 2014 in merito alle vacanze diceva: «L’ultima volta che ho fatto vacanze fuori Buenos Aires, con la comunità gesuita, è stato nel 1975. Poi, sempre faccio vacanze – davvero! –, ma nell’habitat: cambio ritmo. Dormo di più, leggo le cose che mi piacciono, sento la musica, prego di più… E questo mi riposa». E in altra occasione commentava: «Mentre nei mesi estivi cercheremo un pò di riposo da ciò che affatica il corpo, non dimentichiamo di trovare il ristoro vero nel Signore…. la fede non va certo in vacanza».

Non tutti possono andare in vacanza (perchè malati, oppure non possono permetterselo, o non vogliono andare in mezzo a folle o code, o ancora hanno subìto un lutto e non sono del giusto umore). A tutti questi rivolgo il mio saluto ed esprimo solidarietà, perché se la vacanza non è un obbligo, è comunque necessario liberare i propri pensieri, fare una “pulizia mentale”… anche rimanendo a casa propria.
Se ciascuno troverà la sua giusta dimensione, indipendentemente dallo stato di salute, dal luogo, dal periodo dell’anno, dai pensieri, dalle gelosie, dalle dicerie altrui, allora si può parlare di vera vacanza. Trovato questo “tesoro” saremo veramente riposati sia nel fisico che nello spirito.
Buona ricerca della vacanza!

Alessandro Cagol