Questo è il tempo della responsabilità!
Non a caso parlare di responsabilità significa parlare di una meta del percorso attraverso cui “formare coscienze laicali per l’oggi”, ma anche di uno stile attraverso cui vivere la nostra crescita personale e accompagnare quella di chi ci è affidato. È lo stile della cura. Non c’è responsabilità senza cura.
Prendersi cura di qualcuno significa prima di tutto uscire da sé stessi per lasciarci muovere dalla presenza degli altri, andando loro incontro. Prendersi cura non è generico attivismo, neppure sterile volontarismo, ma risposta grata alla centralità di un amore che ci precede e che possiamo percepire dentro i più quotidiani gesti di prossimità. Prenderci cura gli uni degli altri è come un lavoro di tessitura che, mettendo la vita in rete, realizza passo dopo passo una solidarietà sociale e una testimonianza fraterna entro cui è all’opera il Vangelo stesso, in presa diretta.
Gli assistenti in Azione Cattolica si prendono cura delle associazioni.
Nella vita associativa, anche gli assistenti di Azione cattolica si prendono cura di noi, a livello nazionale così come a livello diocesano e parrocchiale. Non c’è responsabilità senza sostegno. Vivere la responsabilità significa anche sostenerli economicamente.
Il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla generosità dei laici. Non solo quella che arriva attraverso l’obolo raccolto durante le Sante Messe, ma soprattutto quella generosità che arriva dalle offerte deducibili per il sostentamento del clero.
Fai anche tu un’offerta per gli assistenti dell’Azione Cattolica e per gli oltre 32.000 sacerdoti in Italia. SCOPRI COME DONARE
(lettera agli aderenti di Ac dalla Presidenza nazionale, 31 gennaio 2025)