dall’articolo pubblicato su Camminiamo insieme Settembre 2024
L’icona biblica per questo primo anno del triennio associativo è «Prendi il largo» (Lc 5,1-11).
L’atteggiamento e l’esortazione per tutti è fidarsi (poi nel secondo anno saremo invitati a condividere e nel terzo a generare), in cui si intrecciano la Speranza (tema giubilare che intesse il nostro itinerario di spiritualità), la “cultura dell’abbraccio” (a cui Papa Francesco ha invitato l’Ac nel corso dell’Assemblea nazionale “A braccia aperte”) e il ricominciare gettando le reti anche quando si è stanchi e reduci da una notte di pesca infruttuosa. Fiducia in Gesù, nella vita associativa e comunitaria; fiducia che ci dà l’entusiasmo di lanciare aquiloni colorati legati a fili sottili, che fanno volare la dimensione terrestre sulle ali del cielo.
- «Il luogo proprio dell’evangelizzazione è la quotidianità della vita nella sua concretezza di lavoro, di relazioni familiari e sociali, di gioie e di sofferenze. Chi annuncia il Vangelo, come Gesù, cammina tra la gente, si ferma sulle rive del mare della vita e parla al cuore della gente perché sa che sono “come pecore senza pastore”. La riva del mare diventa la cattedrale e la barca è la cattedra dove Gesù siede per diffondere la sua parola di verità e di misericordia.» (azionecattolica.it)
Tutta l’Associazione camminerà con questi passi e su queste ali, declinando nelle varie età e situazioni di vita, l’invito di Gesù: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca» (Lc 5,4): l’azione singola iniziale diventa attività di gruppo e camminando insieme la pesca diventerà miracolosa.
- «Nell’anno in cui il cammino Acr si focalizza sull’iniziazione al mistero di Gesù Cristo e i ragazzi sono chiamati a rispondere a una domanda di originalità e unicità, il mondo della cinematografia ci accoglie: il luogo dello spettacolo, dove regnano l’immaginazione e l’estrosità. Il prodotto del lavoro dello sceneggiatore, del regista, degli attori e delle diverse maestranze, alla fine della produzione, è senza dubbio unico, e questo grazie al contributo che ciascuno ha apportato, in vista dell’armonia finale. Dietro a un film o a un cortometraggio c’è il lavoro di tante persone: il fine di tutti, però, è sempre quello di creare un’opera unica che rappresenti l’idea dell’autore e la enfatizzi.» (azionecattolica.it)