Leggere per capire il conflitto tra Israele e Palestina

La tregua di questi giorni nella Striscia di Gaza attutisce ma non risolve il conflitto tra isrealiani e palestinesi, che ha radici profonde e lontane.
La nostra responsabile AVE diocesana ci propone un approfondimento formativo a partire da alcuni libri che ha letto; il testo è pubblicato come recensione del “libro del mese” sulla rivista associativa diocesana Camminiamo insieme gennaio 2025.

Da molto tempo il M
edio Oriente vive in uno stato dicrisi e per capire meglio quali siano le radici storiche sulle quali si fonda il conflitto israelopalestinese è di aiuto la lettura di alcuni libriche potete facilmente trovare nelle biblioteche cittadine (e disponibili al prestito su tutto il territorio della Provincia).

Il brutale attacco del 7 ottobre 2023 avvenuto in
Israele con 1200 morti e la presa di 250 ostaggi e gli orrori da esso derivati ha origini molto lontane: dobbiamo risalire al 1882, anno in cui 25.000 ebrei dell’Est Europa si stabilirono in Palestina.
Continueranno poi grandi migrazioni da
tutto il mondo, nascerà il sionismo (ritorno a Sion), l’haliyah cioè lascesa degli ebrei verso laTerra Santa, la terrad’Israele Erétz Yisraelpromessa da Dio ai discendenti di Abramo.
Nel 1923 inizia il mandato britannico in Palestina ed il 14 maggio 1948 nasce lo Stato di Israele e la successiva Nakba (catastrofe), cioè la cacciata di 250.000 palestinesi dalla loro terra.
Le Nazioni
Unite, in seguito, proporranno la creazione di due Stati,alla quale si opporranno sia il mondo arabo che quello ebraico.
Seguiranno continue guerre
, in particolare nel 1967 la Guerra dei 6 Giorni e nel 1973 la Guerra del Kippur; quindi tregue, accordi non rispettati, elezioni, risoluzioni ONU disattese, attentati, la nascita dell’OLP nel 1964 e dell’ANP nel 93; ricordiamo anche le due Intifada (rivolta), la prima dal 1987 al 1993, la seconda dal 2000 al 2005 detta dialAqsa, in seguito alla visita di Sharon sulla spianata delle Moschee.
Verranno costruiti muri, create colonie, in un conflitto lungo più di un secolo che sembra non avere mai fine.

Nel libro
La pulizia etnica della Palestina (presente al Vigilianum) Ilan Pappé (nato ad Haifa nel ’54 da genitori ebrei sopravvissuti all’Olocausto) narra tutte le tragiche vicissitudini dei popoli ebreo e palestinese avvenute in quei territori.La pulizia etnica della Palestina - Ilan Pappé - copertina
Pappé pubblica anche
10 miti su Israeleed un testo appena uscito: Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina.

La giornalista Paola Caridi nata a Ro
ma nel 1961 scrive Hamas. Dalla resistenza al regime(ultima edizione 2023, disponibile presso la biblioteca comunale) nel quale presenta la storia di Hamas dalla sua nascita quarant’anni fa nella striscia di Gaza fino ad ora. L’autrice si chiede come mai questo movimento abbia avuto grande consenso, sostituendosi all’autorità palestinese che era purtroppo assente e radicalizzandosi fino a compiere l’attacco del 7 ottobre.
 
Muri, lacrime e za'tar. Storie di vita e voci dalla terra di Palestina
Per una lettura meno storica alla biblioteca comunale possiamo trovare il libro di Gianluca Solera Muri, lacrime e za’tar”, nel quale è raccontata sia la sofferenza che le conseguenze di queste guerre sulle popolazioni israeliana e palestinese. L’autore racconta di incontri avuti con uomini politici, rifugiati, rabbini, coloni, soldati, contadini, madri, restituendoci l’immagine di una terra fortemente divisa. La parola za’tar indica una miscela di timo, origano e maggiorana in olio di oliva nel quale viene intinto il pane.
 
Con il vento tra i capelli. Una palestinese racconta di Salwa Salem, nata in Palestina nel ’40 e vissuta ad Haifa, Nablus, in Kuwait, Siria, Vienna ed anche a Parma, è presente al Vigilianum: l’autrice, morta di cancro nel 92, con grande coraggio racconta la sua travagliata vita dalla quale traspare una grande ricerca di pace.

In questo mese di gennaio dedicato
proprio alla pace preghiamo affinché il sanguinoso conflitto presente in questo angolo di mondo possa trovare una fine e perché prevalga il coraggio di dire sì alla pace.

Orietta