La vita bella dei pellegrini di speranza

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La meditazione dell’assistente diocesano don Giampaolo Tomasi al pomeriggio di spiritualità “Lo Spirito Santo ci rende capaci di una vita bella (1Pt 2,11-3,22)” della Giornata diocesana giubilare”Passi di Speranza” ci ha aiutato a gustare cosa significa essere pellegrini e testimoni di speranza nella società e nella quotidianità.

PREGHIERA INIZIALE (invocazione allo Spirito Santo)

Vieni Spirito Santo
effondi su di noi l’abbondanza dei tuoi doni
suscita nella Chiesa una nuova Pentecoste!

Scuotici con il tuo soffio divino,
purificaci da ogni peccato,
liberaci dalla falsità e da ogni male!

Infiammaci con il tuo fuoco d’amore,
fa’ che bruciamo d’amore
e ci consumiamo nel dono di noi stessi.

Insegnaci a conoscere Dio e a vivere in Lui.
Fa’ che sentiamo nel profondo del nostro cuore
che solo Dio è la nostra gioia e la nostra pace,
che solo Lui è il nostro futuro e la nostra eredità.

Vieni Santo Spirito e trasformaci,
salvaci nel nome di Gesù Cristo,
riconciliaci con Dio Padre e tra di noi,
fa’ di noi una comunione fraterna
e consacraci nella verità e nel servizio.

Vieni Spirito della verità
guidaci alla comprensione piena di noi stessi,
facci scoprire i doni che hai posto in noi
e donaci la capacità di “trafficarli”
per il bene di tutti e a gloria di Dio.

Nel Nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo. AMEN

LA PAROLA DI DIO (dalla prima Lettera di Pietro 2,11-3,22)

11Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. 12Tenete una condotta esemplare (bella) fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.
13Vivete sottomessi ad ogni umana autorità per amore del Signore: sia al re come sovrano, 14sia ai governatori come inviati da lui per punire i malfattori e premiare quelli che fanno il bene. 15Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti, 16come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. 17Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.

DALLA MEDITAZIONE di don Giampaolo

Già Paolo VI nel 1965 esortava la Chiesa a conoscere, avvicinare con simpatia ed evangelizzare la società, che è in continuo mutamento, attingendo alla forza della Parola di Dio.
E Giovanni Paolo II nella Redemptoris missio qualifica l’attività missionaria della Chiesa, “indicando tre situazioni a cui deve rivolgersi l’attività missionaria della Chiesa: la missione ad gentes rivolta a persone e contesti socio-culturali che non conoscono Cristo e il vangelo; l’azione pastorale rivolta a cristiani motivati che richiedono formazione e infine la nuova evangelizzazione rivolta a gruppi, anche molto consistenti, che hanno perduto il senso vivo della fede e non si riconoscono più membri della Chiesa”.

“Carissimi” indica la relazione dei cristiani con Dio e tra loro: sentirsi amati ci qualifica, crediamo perchè abbiamo fatto esperienza della salvezza… che è l’amore di Dio per noi, che ci rende capaci di amare.

“Stranieri e pellegrini” indica la nostra situazione di cammino di salvati, con la possibilità di condurre una vita diversa, una “condotta esemplare” che è un comportamento bello, attraente, che affascina perchè ricco di umanità.

“Sottomessi” perchè obbedienti a Dio, realizzando la propria vocazione. Che è vocazione laicale, “indole secolare”: seguire il Signore nella vita quotidiana (anche Gesù era un laico!) senza conformarsi alla mentalità del mondo ed essendo come Lui leali al mondo. La Chiesa, come Gesù, è chiamata ad essere leale, coerente e immersa nel mondo, senza sottostare alle sue logiche antievangeliche; usando la ragione, esercitando la responsabilità sociale e attingendo alla tradizione cristiana per aderire con autonomia e libertà allo stile di vita cristiano.

Il testo della meditazione