La Porta Santa

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pubblicato su Camminiamo Insieme dicembre 2024

Il Giubileo è l’Anno Santo che il Papa convoca periodicamente (dal 1300) e che segna una tappa importante per la Chiesa Cattolica.
Sarà un grande evento mediatico e la città di Roma sarà meta per milioni di pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo.

L’intervallo tra i Giubilei è cambiato più volte nel corso della storia, ma oggi è di 25 anni: l’ultimo Giubileo prima del prossimo detto “ordinario” è stato quello del 2000, aperto da papa Giovanni Paolo II, ma nel XX secolo ci sono stati due Giubilei straordinari (nel 1933 e nel 1983 per ricordare la Redenzione dell’umanità compiuta da Gesù Cristo nella sua Pasqua) e nel 2015 un altro Giubileo straordinario voluto da papa Francesco, dedicato alla Misericordia.

Se l’evento sarà “ordinario” nella definizione ecclesiale, mi auguro per ognuno di noi che sarà un anno straordinario.

Per la Chiesa cattolica il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale ed è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma e compiono particolari pratiche religiose: varcare la Porta Santa, confessarsi, fare la comunione, pregare e compiere un’opera di pietà, di misericordia o di penitenza. Il sostantivo “remissione” trae significato dal verbo rimettere, che significa rinunciare a quanto è dovuto (nel caso specifico: la pena per avere peccato). L’indulgenza è invece la remissione della pena temporale per i peccati già “perdonati” attraverso il sacramento della Penitenza. Scriverò di più su “remissione” e “indulgenza” nei prossimi numeri di Camminiamo insieme; poiché il Giubileo inizia con l’apertura della Porta Santa nella basilica di San Pietro a Roma, ne illustro qui significato e importanza.

La Porta Santa è la porta di una basilica papale, che viene aperta solo in occasione di un Giubileo. Ha un significato ben preciso: è il simbolo del passaggio che ogni cristiano deve fare dal peccato alla grazia, pensando a Gesù che dice «Io sono la porta» (Gv 10,7). Le Porte Sante a Roma sono presenti nelle basiliche papali di S. Pietro in Vaticano, S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura. Papa Francesco aprirà la Porta Santa della basilica di San Pietro a Roma al termine della celebrazione della solenne Messa di Natale, che inizierà sulla piazza davanti alla basilica il 24 dicembre alle ore 19.
Come ho scritto, la Porta Santa è un simbolo e non è funzionale: è una Porta che è sempre chiusa, tranne che nell’anno del Giubileo, perciò dà la possibilità di entrare non solo nella basilica (ci sono altre porte per farlo), ma in una nuova dimensione spirituale, solitamente inaccessibile; e da questa dimensione non si può tornare indietro. La Porta Santa ammette non tanto in uno spazio, ma in una opportunità: l’indulgenza, la remissione della pena per sé o per i propri defunti, la liberazione dalle conseguenze dei peccati e quindi una vita nuova, nella lode di Dio e nel servizio dei fratelli.

Papa Francesco ha scritto nella Bolla di indizione del Giubileo ordinario 2025: «(L’Anno Santo) per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, “porta” di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale “nostra speranza” (1Tm 1,1). Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate… Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni» (Bolla Spes non confundit n.1).

Il Giubileo per ogni cristiano e ogni comunità deve essere il tempo in cui riprendiamo l’impegno della missione che sa «rivestire il linguaggio della fede con gli abiti della speranza» (vescovo Fisichella).
C’è un altro passo nella Bolla di papa Francesco che mi preme sottolineare: il Giubileo sia come una sfida per ciascun cristiano «per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo» (Bolla n.6). Non dobbiamo rassegnarci alla mediocrità della nostra vita: se è vero che l’esperienza insegna a ciascuno di noi che la nostra buona volontà è spesso insufficiente e i nostri buoni propositi sono tante volte inefficaci, la speranza che nasce dalla fede in Gesù Cristo risorto ci aiuta a superare i nostri limiti e a osare qualcosa di nuovo e di bello.
L’Anno Santo sia l’occasione che il Signore attende per rinnovare la nostra vita, per far maturare in essa i frutti che egli desidera, quelli di “pellegrini di speranza”.

Varcando la Porta Santa al termine del pellegrinaggio, preghiamo con gioia e riconoscenza l’inno che troviamo al 1° capitolo della Lettera di s. Paolo ai Colossesi (1Col 1,13): Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno della luce e della pace del suo Figlio e nostro Salvatore Gesù.

don Giampaolo