DAGLI ORIENTAMENTI TRIENNALI ACI 2024/2027
“Voi stessi date loro da mangiare” (Mt 14,16)
«La cultura dell’abbraccio attraverso i vostri cammini personali e comunitari, crescerà nella Chiesa e nella società, rinnovando relazioni familiari ed educative, rinnovando i processi di riconciliazione e di giustizia, rinnovando gli spazi di comunione e di corresponsabilità, costruendo legami per un futuro di pace»
(Papa Francesco, Incontro nazionale ACI “A braccia aperte”, Piazza San Pietro, 25 aprile 2024)
Ci disponiamo a percorrere questo triennio appena iniziato come Pellegrini di Speranza facendo nostra l’immagine che il Santo Padre ha voluto come simbolo del prossimo Giubileo ordinario del 2025, ancora più consapevoli che l’attraversamento di questo cambiamento di epoca, in primo luogo, ci chiede di essere ancorati alla Speranza … La Speranza non è facile ottimismo ma piuttosto chiede un radicamento profondo (un “ancoraggio”) nell’ascolto della Parola e nella contemplazione della storia e della vita concreta di tutte le persone, condizioni essenziali per imparare a “organizzare la Speranza” (Venerabile Don Tonino Bello).
Sentiamo in tal senso centrale questa sfida, spirituale e culturale insieme, che si declina attraverso un modo nuovo di pensare e realizzare la vita associativa alla luce del Progetto formativo aggiornato, elaborando itinerari formativi capaci di animare in profondità la vita delle persone suscitando e accompagnando uno stile evangelico di testimonianza e di impegno che si mette in gioco in modo ordinario e quotidiano nei diversi ambienti e condizioni di vita.
ICONA BIBLICA DEL TRIENNIO 2024/2027
«Voi stessi date loro da mangiare» (Mt 14,16)
Il miracolo della condivisione avviene così, mettendo a disposizione quel po’ che si possiede, ciò che si è, semplicemente ma con gratuità perché è Dio che colma le nostre risorse scarse e le moltiplica per il bene di tutti.
L’invito di Gesù ai discepoli è di donarsi, completamente e generosamente, chiedendo così di fidarsi di Lui di fronte a un compito che pare oggettivamente sproporzionato ai mezzi di cui si dispone … solo mettendo al centro della vita associativa ed ecclesiale, dell’azione pastorale e dell’impegno civile l’ascolto della sua Parola e la celebrazione dell’Eucaristia, potremo esser capaci di collaborare a questa misteriosa operazione di nutrimento comunitario abbondante ed eccedente, inizio di quella trasformazione e cambiamento che il mondo attende.
- L’ICONA ANNUALE 2024/2025 «Prendi il largo» (Lc 5,1-11) – Fidarsi
La predicazione di Gesù inizia in un luogo ordinario: in questo contesto, caratterizzato dal lavoro, dalla famiglia, dalle relazioni sociali e dall’incontro tra culture diverse, Gesù annuncia il Regno di Dio e chiama gli Apostoli. È significativo che tutto questo avvenga in un luogo come la Galilea, considerata territorio marginale, in quanto crocevia di popoli, culture e religioni: nel modo di agire di Gesù è indicata la via e il metodo per un’autentica evangelizzazione, che passa attraverso una cultura dell’incontro. Gesù sale sulla barca di Pietro, sfiduciato per aver faticato invano tutta la notte, e dopo aver ammaestrato le folle, lo invita a prendere il largo e a gettare le reti per la pesca. Pietro, nel fidarsi di Gesù, mostra come solo sulla sua Parola, la missione evangelizzatrice della Chiesa di tutti i tempi, possa portare frutti abbondanti di conversione e di sequela del maestro. - Anno 2025/2026 «Signore, è bello per noi essere qui!» (Mt 17,1-9) – Condividere
- Anno 2026/2027 «Vino nuovo in otri nuovi» (Mc 2,18-22) – Generare
È l’unitarietà la scelta che continuiamo a fare per custodire la tenuta della vita associativa. Nell’esigenza di proseguire ad articolare, differenziare e pensare su misura itinerari, strumenti e progetti per ogni fascia d’età e condizione di vita, la ristrutturazione che ci impegniamo a portare avanti ha come premessa il raccordo della molteplicità della vita associativa intorno a tre pilastri che sostengono il suo porticato: cura e promozione, comunicazione e cultura e sostenibilità.
I laboratori diocesani – in applicazione del Documento assembleare diocesano 2024
SPIRITUALITA’
Al centro della nostra esistenza, c’è proprio l’abbraccio misericordioso di Dio che salva, l’abbraccio del Padre buono che si è rivelato in Cristo, e il cui volto è riflesso in ogni suo gesto – di perdono, di guarigione, di liberazione, di servizio (cfr. Gv 13,1-15) – e il cui svelarsi raggiunge il suo culmine nell’Eucaristia e sulla Croce, quando Cristo offre la sua vita per la salvezza del mondo.
Abbracciare, per noi laiche e laici di Ac, vuol dire pertanto
• ricominciare sempre da Cristo, fonte di novità e di Speranza per tutti,
• mostrare strade nuove che siano strade di speranza dove tutti possano ritrovare il coraggio di mettersi in cammino.
In questo cogliamo il valore del Giubileo come occasione spirituale di autentico cambiamento e, quindi, di conversione a misura di tutti.
LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
Parole di Giustizia e di Speranza è il progetto con il quale l’Azione cattolica italiana e l’Istituto Vittorio Bachelet – in collaborazione con il Meic e il Mieac – intendono promuovere la formazione di una più diffusa cultura politica e un impegno civico più attivo.
Un’iniziativa per riflettere su temi fondamentali per la vita delle persone e del Paese e centrali per una cultura politica radicata nel Vangelo guidati dalle parole della Costituzione italiana.
Uno strumento per rinnovare il nostro impegno a essere protagonisti della vita democratica del Paese e ad abitare il dibattito pubblico – sia a livello nazionale, sia a livello locale – con riflessioni che siano l’esito di percorsi partecipativi di prossimità (in cui le persone si incontrano, esercitano la pratica del dialogo plurale e ragionano
su temi, problemi e soluzioni).
Le schede: democrazia – persona, diritti e libertà – solidarietà, doveri e uguaglianza – lavoro e sviluppo – unità e autonomia – università, ultura e ricerca – giustizia – scuola – famiglia – salute – ambiente e paesaggio – pace.
PARTECIPAZIONE
Da sempre l’Azione cattolica vive la sinodalità all’interno della vita associativa, sperimentando nelle presidenze, nei consigli e nelle équipe l’ascolto reciproco, il discernimento comunitario e la sintesi che mira alla convergenza e alla valorizzazione di tutti i punti di vista. Siamo chiamati, dunque, a impegnarci per continuare a coltivare e promuovere, attraverso la forma della vita associativa, una cultura sociale, civile ed ecclesiale della corresponsabilità.
Da alcuni anni, in sintonia anche con le indicazioni di papa Francesco, abbiamo scelto la “cultura dell’alleanza” come direzione prioritaria della vita associativa. In tal senso, è fondamentale continuare a promuovere reti locali, oltre che nazionali, per rispondere insieme agli altri attori ecclesiali e sociali alle sfide dei nostri territori per un’autentica e luminosa testimonianza della carità.
COMUNICAZIONE E PROMOZIONE
Sentiamo l’importanza di
• proseguire il cammino avviato in questo triennio sulla comunicazione, la riflessione sui linguaggi e sugli strumenti, per riuscire a parlare a misura di ogni persona anche grazie alle opportunità del digitale.
• imparare a raccontare la vita associativa in maniera bella, sobria ed efficace, ricordandoci sempre che è il Signore che compie opere meravigliose nella storia e nelle storie di ciascuno.
La sfida della comunicazione oggi è centrale e abbiamo la necessità di riorganizzare profondamente la produzione culturale dell’associazione perché possa raggiungere tutte e tutti in modo puntuale e personalizzato. … vogliamo fare di più – dal centro nazionale alle diocesi e alle realtà di base – per raccordare, mettere a sistema e comunicare meglio tutto ciò che facciamo.