Il sogno di Maria

dalla recensione dell’incaricata AVE diocesana pubblicata su Camminiamo Insieme maggio 2025

Il sogno di Maria – La Chiesa conversa, converge e si converte

In questo libro di Salvatore Miscio, con la prefazione di Domenico Battaglia (arcivescovo metropolita di Napoli) viene raffigurata Maria come strumento per la realizzazione di una Chiesa sinodale e missionaria.
Ad ogni capitolo in questo testo viene considerato un brano del Vangelo e alla fine, come è abitudine dell’autore, vengono poste delle domande per la riflessione personale.

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Maria è destinataria dell’annuncio dell’angelo, che fa proprio con un assenso incondizionato, e si scopre amata gratuitamente da Dio e scelta per una missione particolare che accetta con la riposta “Eccomi!”. È così anche quando si alza e di fretta raggiunge Elisabetta per portarle il suo aiuto: «La fretta buona ci spinge verso l’alto e verso l’altro» diceva papa Francesco nel messaggio per la XXXVII° Giornata Mondiale della Gioventù.
Quello che Maria compie è un pellegrinaggio verso la Giudea per portare un “saluto”, lo stesso che l’angelo aveva portato a lei; a sua volta Maria diventa una “annunciatrice”, tanto che il bimbo di Elisabetta e Zaccaria sussulta di gioia nel grembo di sua madre. Elisabetta riconosce in Maria la madre del suo Signore, benedetta e beata perché ha accolto con grande fiducia l’annuncio permettendone il compimento nella sua vita. Maria nel Magnificat apre la sua anima perché sente che Dio ha scelto lei umile, piccola, con una storia semplice alle spalle, senza origini regali, permettendole di entrare nel regno di Dio da protagonista. Il figlio del suo grembo non è dono solo per i genitori, ma per tutta l’umanità e lei porta nel suo cuore e medita questo grande annuncio.
Anche per Maria sono però previste fatiche e dolori, anche a lei «una spada trafiggerà l’anima». Come ogni madre con figli adolescenti poi si preoccupa perché non trova Gesù dopo il pellegrinaggio a Gerusalemme e gli chiede: «Perché ci hai fatto questo?».
Il suo compito è consegnare all’umanità il sogno di Gesù, che è occuparsi delle cose del Padre suo.

Il coraggio di sperimentare scopre strade nuove, anche completamente diverse da quelle che ci si aspetta. La sperimentazione è più efficace e coraggiosa quando a causa di impedimenti e sfide siamo costretti ad andare al di là dei nostri schemi iniziali. Se poi dobbiamo chiede aiuto agli altri, quello che sembrava impossibile per noi prenderà una nuova forma.
Carlo Carretto scrive: «pensare a Dio quando tutto va bene è facile, pensarlo in questa oscurità com’è duro… Maria, dicci qualcosa tu!».

Nel capitolo “Lo sanno i servi” l’autore considera la festa di nozze a Cana. Gesù chiama Maria “donna” anche quando dalla croce le dice: «Donna, ecco tuo figlio» per ricordarle la sua vocazione totale, che non è solo essere madre del figlio in croce ma madre di tutta l’umanità, e invita il discepolo a porsi come figlio ed a custodire Maria che si lascia da lui accogliere.

Questo testo di don Salvatore ci propone la figura di Maria nella storia, il suo sguardo sull’uomo e sul divino: sguardo attento, aperto e coraggioso, sguardo dell’amore accanto a Gesù, sguardo di una chiesa sinodale.

Orietta