dall’editoriale della Presidente diocesana Fabiola
pubblicato su Camminiamo Insieme ottobre 2025
Il sangue e la verità
«Il sangue di Gennaro non è un talismano: è un appello. Ogni goccia dice: non tradire. Non tradire il Vangelo con un culto senza conversione. Non tradire il povero con un’elemosina senza scelte. Non tradire la pace con parole senza progetto. Non tradire i bambini con scuole senza maestri e città senza cortili.»
(dall’omelia per il patrono 2025 del Vescovo di Napoli mons. Domenico Battaglia)
Ci sono simboli che ci parlano, che vanno oltre al materiale: per noi, per noi cristiani, sono il cuore della nostra fede. Il sangue è uno di questi.
Il sangue è vita, è la vita di Gesù che si dona per noi. Nel nostro linguaggio comune “dare il sangue” è dare tutto sé stesso per una causa, per un ideale; la stessa donazione di sangue è un atto di grande valore umano e civile, è responsabilità verso sé stessi e verso gli altri. La bellissima e intensa omelia del card. Battaglia, vescovo di Napoli, nella festa di san Gennaro – dove, per tradizione, si scuote l’ampolla che conserva un grumo di sangue del santo e se questo ritorna allo stato liquido è segno di benedizione per la città e tutta la Campania – è una profonda riflessione sul significato del sangue oggi versato nei contesti di guerra ma anche nelle periferie delle nostre città. Sangue che chiede e urla giustizia dal profondo della storia e dell’umanità ferita e dilaniata da odio, guerre e prevaricazioni.
In queste settimane l’accorato grido di pace si è fatto sentire dalle piazze e dalle voci più significative e rappresentative del mondo della politica e della cultura e mai è venuto meno l’appello di papa Leone. Il sangue parla, anzi il sangue grida, grida al cospetto di Dio; non per perpetuare violenza e vendetta, ma perché sia ritrovata la via della concordia, della condivisione e della pacifica convivenza. Il sangue di Abele grida a Dio il dolore per l’armonia infranta con il fratello Caino, che per il resto della vita fuggirà per il peso di quanto fatto e per il vuoto che quel legame spezzato ha creato in lui. E nel monito di Dio “nessuno tocchi Caino” possiamo ancora trovare quella antica e nuova Verità che ricorda a noi che siamo fratelli di entrambi, che non siamo chiamati a prendere la parte dell’uno o dell’altro, ma a ricostruire legami, ad asciugare lacrime e a ridare ad ogni goccia di sangue la sua sacralità.
Fabiola