dalla recensione pubblicata su Camminiamo Insieme giugno 2025
Appunti per un’Ac che si rinnova
È del 2016 il libro “Credenti inquieti – Laici associati nella Chiesa dell’Evangelii gaudium” (ed. AVE, scritto dall’allora Presidente nazionale Matteo Truffelli) che la Presidenza desidera riproporre agli aderenti di Ac e ai lettori per la sua attualità, alla luce anche di quanto condiviso dal Consiglio diocesano.
Un approfondimento illuminato dalla sensibilità associativa intrecciata alla dedizione verso la Chiesa italiana e locale, scritto con passione nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia per tradurre le scelte del documento programmatico di papa Francesco nella vita dell’Azione cattolica a tutti i livelli.
Perché i principi alla base dell’Evangelii gaudium (testimoniare la gioia del Vangelo, rinnovare la scelta missionaria, dare vita a un autentico esercizio di discernimento comunitario in un “cammino di sinodalità) passano attraverso «l’assunzione di una responsabilità personale e condivisa… lo sperimentare in maniera particolarmente intensa l’appartenenza a una comunità che dà forma all’esperienza di fede, al percorso di maturazione umana, spirituale e culturale di ciascuno dentro e grazie a una trama di relazioni, di passi compiuti insieme, di idee e convinzioni messe in comune… dentro il corpo della Chiesa e della società».
In quell’esercizio tanto caro all’Ac di ascolto, nella comunione, facendo rete, puntando all’impegno formativo, curando l’umanità fraterna e inclusiva.
Sono gli snodi che costituiscono la vocazione dell’impegno laicale, da realizzare con creatività e concretezza: «vicini alla vita delle persone, per prenderci cura delle speranze che abitano il cuore di coloro che incontriamo, accogliere le incertezze che portano con sé, sostenere la ricerca di umanità piena che guida i loro passi… Tessitori di amicizia e costruttori di vita buona, bella, solidale… nella quotidianità della vita feriale».
Come a suo tempo era stato affermato recensendo il libro su questa stessa rivista: “risuona una grammatica che già conosciamo: amore per la Chiesa e coinvolgimento nel tempo presente; impegno al dialogo e all’accoglienza; scelte di disponibilità e corresponsabilità… impegno nella formazione”. Ma la sottolineatura dell’essere «credenti inquieti, creativi, che si lasciano sorprendere, che sanno allargare il proprio cuore» è di grande attualità, è una sfida mai risolta e sempre urgente.
L’enciclica viene citata e intrecciata alle buone prassi della vita associativa; e risuona quanto mai attuale l’esortazione all’Ac di prendere a cuore «l’accoglienza di chi giunge in Europa in cerca di una vita dignitosa, la promozione della legalità, la custodia del creato, lo sviluppo del lavoro, il rilancio della partecipazione democratica».