Mario Manfredi ci offre un interessantissimo approfondimento sull’Intelligenza Artificiale e sullo spazio che la Santa Sede sta riservando a questa tematica “affascinate e tremenda” che dobbiamo imparare a conoscere, usare nel modo giusto e valorizzare, per noi e per le generazioni che verranno. La nostra rivista associativa diocesana Camminiamo Insieme ospiterà nei prossimi mesi qualche materiale di riflessione e di alfabetizzazione informatica.
Questo approfondimento è stato pubblicato su Camminiamo Insieme Febbraio 2025.
AI Intelligenza Artificiale: un’etica degli algoritmi
A marzo 2023 è arrivato ChatGPT in Italia ed ha segnato un momento di svolta nella percezione pubblica dell’intelligenza artificiale. Da tecnologia apparentemente distante e astratta, l’AI è diventata improvvisamente qualcosa di tangibile e accessibile a tutti. Mentre milioni di persone iniziano a utilizzare strumenti di AI nella loro vita quotidiana, diventa cruciale comprendere i principi etici che dovrebbero guidarne lo sviluppo e l’uso. Non è più una questione che riguarda solo esperti e addetti ai lavori.
Torniamo indietro al 28 febbraio 2020, prima del lockdown in Italia il 9 marzo 2020, in occasione dell’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita, il Mons. Vicenzo Paglia legge il discorso preparato dal Santo Padre Francesco:
Le tematiche che avete affrontato in questi giorni riguardano uno dei cambiamenti più importanti che caratterizzano il mondo di oggi. Anzi, potremmo dire che la “galassia digitale“, e in particolare la cosiddetta “intelligenza artificiale“, si trova proprio al cuore del cambiamento d’epoca che stiamo attraversando. L’innovazione digitale, infatti, tocca tutti gli aspetti della vita, sia personali sia sociali. Essa incide sul nostro modo di comprendere il mondo e anche noi stessi. È sempre più presente nell’attività e perfino nelle decisioni umane, e così sta cambiando il modo in cui pensiamo e agiamo. Le decisioni, anche le più importanti come quelle in ambito medico, economico o sociale, sono oggi frutto di volere umano e di una serie di contributi algoritmici. L’atto personale viene a trovarsi al punto di convergenza tra l’apporto propriamente umano e il calcolo automatico, cosicché risulta sempre più complesso comprenderne l’oggetto, prevederne gli effetti, definirne le responsabilità.
il 28 febbraio 2020, a Roma, viene firmato per la prima volta il documento The Rome Call for AI Ethics, per promuovere un approccio etico all’intelligenza artificiale.
L’idea alla base è quella di promuovere un senso di responsabilità condivisa tra organizzazioni internazionali, governi, istituzioni e aziende tecnologiche, nel tentativo di creare un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico riconoscano la centralità dell’uomo.
Indicando una nuova algoritmica, i firmatari si sono impegnati a richiedere lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che sia al servizio di ogni persona e dell’umanità nel suo insieme; che rispetti la dignità della persona umana, affinché ogni individuo possa beneficiare dei progressi della tecnologia; e che non abbia come unico obiettivo un maggiore profitto o la progressiva sostituzione delle persone sul posto di lavoro.
Per raggiungere questi obiettivi, dobbiamo partire fin dall’inizio dello sviluppo di ogni algoritmo da una visione ” algor-ethical – algor-etica“, ovvero un approccio di etica by design. Progettare e pianificare sistemi di IA di cui possiamo fidarci implica la ricerca di un consenso tra decisori politici, agenzie del sistema ONU e altre organizzazioni intergovernative, ricercatori, mondo accademico e rappresentanti di organizzazioni non governative in merito ai principi etici che dovrebbero essere incorporati in queste tecnologie. Per questo motivo, gli sponsor della call esprimono la loro volontà di lavorare insieme, in questo contesto e a livello nazionale e internazionale, per promuovere “algor-etica”, ovvero l’uso etico dell’IA come definito dai seguenti principi:
- Trasparenza: in linea di principio, i sistemi di intelligenza artificiale devono essere spiegabili;
- Inclusione: bisogna tenere conto delle esigenze di tutti gli esseri umani affinché tutti possano trarne beneficio e a tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi;
- Responsabilità: chi progetta e implementa l’uso dell’IA deve procedere con responsabilità e trasparenza;
- Imparzialità: non creare o agire secondo pregiudizi, salvaguardando così l’equità e la dignità umana;
- Affidabilità: i sistemi di intelligenza artificiale devono essere in grado di funzionare in modo affidabile;
- Sicurezza e privacy: i sistemi di intelligenza artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.
Questi principi sono elementi fondamentali di una buona innovazione.
NB: ogni organizzazione può richiedere di firmare il documento The Rome Call for AI Ethics
The Rome Call for AI Ethics è davvero un documento fondamentale che cerca di stabilire principi etici per lo sviluppo dell’AI con un focus sulla centralità dell’essere umano. È particolarmente significativo perché unisce diverse prospettive: quella etica/religiosa (Pontificia Accademia), quella tecnologica (Microsoft, IBM), quella governativa (Ministero italiano) e quella delle organizzazioni internazionali (FAO). Questa alleanza inedita ha dato vita a un documento che va oltre le solite dichiarazioni di intenti. Il Rome Call propone una nuova visione dell'”algorethics” – un’etica degli algoritmi che mette al centro l’essere umano e la sua dignità. Non si tratta solo di regolare la tecnologia, ma di orientarla verso il bene comune.
Alcuni approfondimenti:
- Il 29 settembre 2023 nella 58.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali: Intelligenza artificiale e sapienza del cuore
- Il 4 ottobre 2023 Esortazione apostolica LAUDATE DEUM del Santo Padre Francesco
Il crescente paradigma tecnocratico
Nella Laudato si’ ho offerto una breve spiegazione del paradigma tecnocratico che è alla base dell’attuale processo di degrado ambientale. Si tratta di «un modo di comprendere la vita e l’azione umana che è deviato e che contraddice la realtà fino al punto di rovinarla». In sostanza, consiste nel pensare «come se la realtà, il bene e la verità sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia». Come conseguenza logica, «da qui si passa facilmente all’idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia».
Negli ultimi anni abbiamo potuto confermare questa diagnosi, assistendo al tempo stesso a un nuovo avanzamento di tale paradigma. L’intelligenza artificiale e i recenti sviluppi tecnologici si basano sull’idea di un essere umano senza limiti, le cui capacità e possibilità si potrebbero estendere all’infinito grazie alla tecnologia. Così, il paradigma tecnocratico si nutre mostruosamente di sé stesso. - Il 1° gennaio 2024 Giornata Mondiale per la Pace: Intelligenza Artificiale e pace
- Il 24 gennaio 2024 Messaggio di sua Santità Papa Francesco per la LVIII Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana
L’evoluzione dei sistemi della cosiddetta “intelligenza artificiale”, sulla quale ho già riflettuto nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, sta modificando in modo radicale anche l’informazione e la comunicazione e, attraverso di esse, alcune basi della convivenza civile. Si tratta di un cambiamento che coinvolge tutti, non solo i professionisti. L’accelerata diffusione di meravigliose invenzioni, il cui funzionamento e le cui potenzialità sono indecifrabili per la maggior parte di noi, suscita uno stupore che oscilla tra entusiasmo e disorientamento e ci pone inevitabilmente davanti a domande di fondo: cosa è dunque l’uomo, qual è la sua specificità e quale sarà il futuro di questa nostra specie chiamata homo sapiens nell’era delle intelligenze artificiali? Come possiamo rimanere pienamente umani e orientare verso il bene il cambiamento culturale in atto? - Il 14 giugno 2024 Il Santo Padre Francesco partecipa alla sessione del G7 sull’Intelligenza Artificiale.
Uno strumento affascinante e tremendo.
«La Sacra Scrittura attesta che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano “saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro” ( Es 35,31)» . La scienza e la tecnologia sono dunque prodotti straordinari del potenziale creativo di noi esseri umani. - Il 16 dicembre 2024 N. DCCII – Decreto della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano recante “Linee Guida in materia di intelligenza artificiale”
Le presenti linee guida recano principi generali tesi a valorizzare e promuovere un utilizzo etico e trasparente dell’intelligenza artificiale, in una dimensione antropocentrica e affidabile, nel rispetto della dignità umana e del bene comune. -
Il 20-24 gennaio 2025 – Messaggio del Santo Padre Francesco al World Econmic Forum 2025
L’IA è concepita per imitare l’intelligenza umana che l’ha progettata, suscitando così una serie unica di interrogativi e di sfide. Diversamente da molte altre invenzioni umane, l’IA è addestrata sui risultati della creatività umana, il che le permette di generare nuovi artefatti con un grado di abilità e una velocità che spesso emulano o superano le capacità umane, suscitando importanti preoccupazioni riguardo al suo impatto sul ruolo dell’umanità nel mondo. Inoltre, i risultati che l’IA è in grado di conseguire sono quasi indistinguibili da quelli degli esseri umani, sollevando domande riguardo al suo effetto sulla crescente crisi di verità nel forum pubblico. Inoltre, questa tecnologia è progettata per apprendere e compiere determinate scelte in autonomia, adattandosi a nuove situazioni e fornendo risposte non previste dai suoi programmatori, sollevando quindi importanti interrogativi relativi alla responsabilità etica, la sicurezza umana e le implicazioni più ampie di tali sviluppi per la società.
- Il 28 gennaio 2025 – “Antiqua et nova” Nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, del Dicastero per la Dottrina della Fede e del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
[Antiqua et nova] Con antica e nuova sapienza (cf. Mt 13,52) siamo chiamati a considerare le odierne sfide e opportunità poste dal sapere scientifico e tecnologico, in particolare dal recente sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA). La tradizione cristiana ritiene il dono dell’intelligenza un aspetto essenziale della creazione degli esseri umani «a immagine di Dio» (Gen 1,27). A partire da una visione integrale della persona e dalla valorizzazione della chiamata a «coltivare» e «custodire» la terra (cf. Gen 2,15), la Chiesa sottolinea che tale dono dovrebbe trovare espressione attraverso un uso responsabile della razionalità e della capacità tecnica a servizio del mondo creato.
Per tutte le persone, ci sono diversi modi concreti per approcciarsi all’AI Intelligenza Artificiale: informarsi, essere utilizzatori consapevoli, educatore gli altri, fare scelte etiche.
La chiave è non sentirsi spettatori passivi ma protagonisti attivi nel guidare lo sviluppo dell’AI verso un futuro che rispetti la dignità umana.
Mario