Alcide Degasperi non era un politico di professione

Questa la tesi che l’autore, Armando Vadagnini, sostiene nel suo libro dall’omonimo titolo [ottobre 2017]. Fulcro sono gli anni giovanili di De Gasperi: la formazione, le frequentazioni, i primi lavori così da provare a far luce sul nucleo originario di quel suo essere, poi, in età matura, uomo, cristiano e politico a 360°.

“Non si nasce imparati” siamo soliti ripetere quando ci troviamo davanti a situazioni inattese: è la vita che insegna. Questa è stata, secondo la precisa ricostruzione dell’autore, anche l’esperienza di De Gasperi. Non è nato politico: lo è diventato per una serie di eventi che la vita gli ha presentato e ai quali lui ha risposto secondo la coscienza fin lì costruita. Anche per lui tutto ha inizio in una famiglia: padre, capoposto di gendarmeria, madre, fratelli e sorelle. Altro passaggio chiave, quello della scuola: ne esce il profilo di un allievo non geniale ma dotato di curiosità e capace di lasciarsi penetrare dalle materie studiate. Il suo quaderno di citazioni porta in prima pagina il richiamo ai valori dell’onestà e della verità, un motto che lo accompagnerà fino al suo essere, adulto, uomo di levatura internazionale. Anche amicizie e frequentazioni mostrano in controluce quelli che saranno poi, sempre, i suoi valori di riferimento: il comitato dell’Azione cattolica all’interno del quale è promotore di cultura; i boscaioli della Val di Fiemme dove promuovere i diritti dei lavoratori; il vescovo Endrici, con il quale collabora a promuovere i valori della dottrina sociale della Chiesa. È accanto ai trentini, deportati in Austria durante la prima guerra mondiale, e di loro si fa portavoce e compagno, respirando le contraddizioni dell’essere nazione e il valore della patria. Si confronta con i colleghi del parlamento a Vienna, in cui, eletto come rappresentante del Trentino, non smette di sostenere l’italianità di questa regione. Emerge il ritratto di un giovane che ha scelto con lucidità, ancora diciottenne, la “via del dovere” e la responsabilità di mettersi al servizio, che ha messo in pratica i principi evangelici facendone un tutt’uno tra fede e vita. De Gasperi non è nato “imparato”, ma non ha tralasciato occasione per imparare, condividere e aiutare a far crescere se stesso e coloro che gli erano vicini.